Jorge Mario Bergoglio: una biografia intellettuale
- Autore: Massimo Borghesi
- Genere: Religioni
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2017
Pensavate che bastasse studiare un pochino per fare il Papa? Vi sbagliate di grosso. Se non mi credete, leggete “Jorge Mario Bergoglio: una biografia intellettuale” (Jaca Book, prima ristampa dicembre 2017, pp. 300), l’ultimo libro di Massimo Borghesi, professore universitario a Perugia, che ricostruisce la biografia intellettuale di Papa Francesco.
Prendiamo ad esempio una sua espressione, semplice e sintetica, la quale afferma che bisogna globalizzare la solidarietà e non l’indifferenza verso gli scarti del neoliberismo. Dietro di essa c’è un mondo di incontri, letture, conoscenze, sapienza, tutto ricostruito con pazienza certosina dal nostro autore.
È Alberto Methol Ferré, intellettuale sudamericano, a discutere per primo col Papa sull’individualismo libertino, edonistico, consumistico e gnostico che, dopo la caduta del Muro di Berlino nel 1989, caratterizza l’ideologia del pensiero unico totalitario contrapposto alla piccola patria del proprio quartiere; ovvero lo spazio virtuale di internet contrapposto al radicamento in uno spazio reale.
Dio diventa astratto come l’appartenenza a un popolo, ma essere un popolo è abitare insieme uno spazio, anche facendo il prete di strada.
Poi c’è la Patria Grande latinoamericana, già terra d’origine di Simon Bolivar prima della balcanizzazione massonica, intesa come terza via tra socialismo cubano e capitalismo yankee, contrapposta a una concezione imperialista della globalizzazione dove tutti i popoli si fondono in una uniformità che annulla la tensione fra le diversità.
È, in altri termini la contrapposizione tra totalitarismo, postmodernità, laicismo militante e moneta unica come unico valore, da un lato, e cattolicesimo popolare di Methol, America Latina unita, stato, società civile, barocco, modernità e bene comune, dall’altro.
Democrazia economica, solidarietà economica gratuita, economia di comunione, sussidiarietà sono parole della Enciclica papale del 2013, contro il fallimento argentino indotto dall’esterno nel 2001 e contro quello italiano del 2011, a sua volta determinato dalla tecnocrazia che affama popoli uccidendo la politica, dalla finanza che sovrasta l’economia reale, col ritorno al positivismo neoempirista di Comte attraverso il relativismo etico efficentista che produce scarti umani, contrapposti alla preziosità della vita umana.
Sono qui costretto a schematizzare in modo estremamente sintetico, in “Jorge Mario Bergoglio: una biografia intellettuale” tutto però è spiegato chiaramente e diventa comprensibile anche per il lettore di media cultura che voglia capire dove sta andando il mondo, attraverso gli occhi e la mente del Papa. Francesco parla però anche di cura della fragilità di persone e popoli, della custodia della memoria e della generazione di una speranza attraverso una politica intesa come Caritas, nelle micro e nelle macro relazioni, e come amore nei confronti della società, del popolo, dei poveri; tutti valori, questi, che si contrappongono all’autonomia assoluta dell’economia e alla mano invisibile del mercato che aggiusta tutto.
Papa Francesco non è stato eletto né dal re di Francia, né dall’imperatore tedesco; il Pontefice è stato scelto dai Cardinali ma taluni, che si reputano più intelligenti sia dei Porporati che dello Spirito Santo, sostengono che ci troviamo addirittura di fronte ad un pericoloso eretico.
A costoro risponde Massimo Borghesi nel suo volume “Jorge Mario Bergoglio: una biografia intellettuale”, individuando quali sono le fonti intellettuali irreprensibilmente cattoliche a cui ha attinto Francesco per formare il proprio pensiero, sebbene Dio permetta di imparare anche dai propri nemici. Sì perché la mente di un uomo è frutto degli incontri decisivi che possono cambiare una vita e leggendo un libro si può incontrare l’autore in carne ed ossa: la sua esperienza di vita e di fede può così entrare a far parte di noi anche grazie al potere della parola scritta.
Massimo Borghesi ha spiegato cosa c’è nella testa dell’uomo contemporaneo e come si è arrivati a pensare in questo modo nel corso dei secoli; ecco quindi che il noto professore perugino ripete l’operazione applicandola ai neuroni papali, esaminando le varie correnti e sorgenti del pensiero-fiume bergogliano che sfocia ampio nell’infinito Mistero di Dio.
Non è vero che la nostra è l’epoca della fine della storia perché, come insegna Francesco, riprendendo il suo maestro, Sant’Ignazio di Loyola,
“solamente nella narrazione si può fare discernimento”
sebbene siano necessarie tre generi di esperienze, pastorale, mistica e intellettuale, per poter raccontare il giusto e il vero. Poi c’è la categoria della Bellezza, mutuata da Von Balthasar, che sostiene la fede degli “invisibili”.
Per fortuna, per seguire il Papa non è necessario studiare quanto lui, basta ascoltare la sua catechesi per tutti, semplice ma profonda, ha già studiato molto lui per tutti noi, sollevandoci dalla croce di difficili studi teologici, come qui dimostra Massimo Borghesi.
Non si può conoscere il Papa dagli articoli di giornale laicisti, ma da questo libro sì: sarà come sedersi a tavola con Francesco e parlare di fede, di politica, di economia, insomma di tutto ciò che riguarda l’umano, con la soddisfazione di scoprire che quello che noi sospettavamo il Papa lo ha già capito; pur non essendo europeo, infatti, proviene dal continente dove tutto il postmoderno - con il protestantesimo yankee - ha avuto inizio.
Jorge Mario Bergoglio. Una biografia intellettuale
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