La parola BookTok e il suo derivato BookToker entrano ufficialmente tra i neologismi del vocabolario italiano Treccani 2023. Una new entry che riflette un mutamento sociale e culturale importante.
Se è vero che quando una parola è detta allora inizia a vivere, questo lieve terremoto linguistico dovrebbe farci riflettere. Ora la parola BookTook e i suoi derivati appaiono nero su bianco sulle pagine di un vocabolario della lingua italiana, dunque non possono più essere ridotti semplicemente a fenomeni social o tendenze di nicchia: siamo di fronte a un fatto. Ecco che l’hashtag social che ha rivoluzionato le abitudini di lettura di un’intera generazione entra nell’italiano standard e, prendendone atto, siamo costretti ad ammettere anche il suo impatto significativo sulle dinamiche editoriali contemporanee.
Il confine tra mondo fisico e mondo digitale si fa sempre più labile e l’improvvisa ascesa di un lessico digital, ormai sempre più social, lo dimostra.
Scopriamo il vero significato della parola BookTok e le ragioni della sua ascesa.
BookTok: cosa significa?
La parola BookTook nasce dall’unione ironica e giocosa tra il termine che in inglese identifica l’oggetto libro “Book” e “Tok” la desinenza della celebre app cinese di condivisione video. In origine designava un semplice angolo di lettura virtuale, in cui gli utenti potevano condividere e recensire libri attraverso brevi video o simpatici sketch. Il fenomeno nel 2020, durante la pandemia di Covid-19, si è allargato e ha coinvolto una community sempre più numerosa divenendo un fenomeno dalla portata epica e senza precedenti. L’hashtag BookTok ora conta più di 120 miliardi di visualizzazione e ha trasformato la lettura in un fenomeno globale.
I BookTokers, questo il nome degli utenti di BookTok che gestiscono le community di lettori e recensiscono libri, sono diventati delle vere celebrities, corteggiatissimi dalle case editrici che hanno visto in loro dei potenziali canali di vendita.
Nell’ultimo anno è stato analizzato l’impatto decisivo del fenomeno BookTok sulle vendite editoriali: alcuni libri proposti dai BookToker sono saliti in cima alle classifiche e classici dimenticati, consigliati sulla piattaforma, sono improvvisamente tornati di tendenza.
Su Tik Tok sono stati inoltre organizzati dei veri e propri gruppi di lettura, denominati Tik Tok Book Club, che hanno sancito il progressivo spostarsi delle abitudini di lettura degli utenti su un territorio virtuale. Il social network nel tempo ha plasmato un nuovo approccio alla lettura, soprattutto da parte dei giovanissimi. Quella che in passato era considerata un’attività solitaria è, nel XXI secolo, una passione condivisa che accende entusiasmi, alimenta amicizie e, talvolta, persino gesti di solidarietà.
BookTok: un nuovo approccio all’editoria
Certamente il fenomeno BookTok sta realizzando un mutamento radicale nella maniera di concepire l’editoria tradizionale. I libri oggi sono sempre più a portata di schermo. Dunque devono avere copertine accese e accattivanti, essere appetibili anche nel formato, venire esibiti alla stregua di bracciali e collane, o come accessori spesso in tinta con i vestiti. Oltre al formato conta, naturalmente, il contenuto: un libro dalla storia forte, straziante e carica di emozioni avrà più possibilità di successo, perché potrebbe suscitare più reazioni da parte degli utenti.
Il passaparola, notoriamente sfruttato dalle logiche editoriali, con l’avvento dei social sta assumendo una dimensione senza precedenti: una lettura oggi può davvero diventare virale, come dimostra il fenomeno BookToker.
Va ricordato, inoltre, che oggi molti BookToker sono anche scrittori, quindi pubblicano libri che, neanche a dirlo, vendono molto perché sono personaggi conosciuti che possono vantare un certo seguito di utenti. Gli amanti dell’editoria tradizionale di certo storceranno il naso di fronte a queste novità: ma si tratta, in ogni caso, di un mutamento innegabile che merita di essere analizzato e capito.
Forse il fenomeno BookTook potrebbe essere visto come un’occasione di rinascita di una cultura letteraria ormai stantia e relegata ad ambiti accademici o ristretti.
Quel che è certo è che grazie ai consigli dei TikToker i libri vendono, quindi c’è un incremento del tasso di lettura che negli ultimi anni si attestava ai minimi standard.
L’editoria ha deciso di sfruttare il mondo BookTok come alleato, come dimostra la partnership stipulata da TikTok con il Salone del Libro di Torino 2023 di cui il social network è ora Official Entertainment Partner.
La comparsa della parola BookTook sul vocabolario della lingua italiana è, dunque, la semplice attestazione di un cambiamento in atto. Ora sta a noi capire se vogliamo adeguarci o meno; il vocabolario intanto registra la deriva digitale di un’editoria che noi ancora ci ostiniamo a immaginare cartacea, ma il cui futuro appare, invece, sempre più social e digital.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: BookTok: la parola entra nel vocabolario Treccani 2023
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