Breve storia del libro (a modo mio)
- Autore: Andrea Kerbaker
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Ponte alle Grazie
- Anno di pubblicazione: 2014
Dal 19 marzo al 19 giugno 2016, alle Gallerie dell’Accademia di Venezia, si terrà la mostra su Aldo Manuzio, l’illustre tipografo vissuto a cavallo tra XV e XVI secolo, che diede vita al Rinascimento veneziano, diffuse la lingua volgare accanto al latino e divenne famoso per le versioni in miniatura dei libri, oggi chiamati tascabili. Nella città più fervida del Cinquecento, Venezia, Aldo Manuzio riuscì a stampare i grandi classici della cultura greca, da Omero ad Aristotele, da Sofocle a Euripide, a Tucidide; i testi latini da Virgilio a Cicerone, da Orazio a Ovidio, a Catullo, e ancora testi ebraici e italiani della nuova letteratura in volgare, rendendoli disponibili per i letterati e gli studiosi del tempo. Manuzio e il libro sono gli argomenti trattati in quest’ultimo saggio dallo scrittore e bibliofilo Andrea Kerbaker. Come ne “Lo scaffale infinito” anche in questo volume l’autore intreccia la storia a modo suo, breve per la vastità dell’argomento e con quel suo tocco particolare nel ricostruire gli eventi tra aneddoti storici e le sue vicende personali. Lasciando da parte il linguaggio accademico, il saggio “Breve storia del libro (a modo mio)” (Ponte alle Grazie, 2014) è un viaggio interessante, intelligente ed ironico nella storia del libro, divisa in due grandi periodi: quello del libro manoscritto e quello del libro a stampa. Dalla grande biblioteca dell’antichità di Alessandria d’Egitto, ai manoscritti, agli amanuensi, all’invenzione della stampa di Gutenberg, che rivoluzionerà il nostro sapere con la sua geniale intuizione, quella di separare le ventisei lettere dell’alfabeto, utilizzandole uno per volta, e scomponendo poi la pagina per riutilizzare i caratteri, fino alla recente storia dell’editoria.
“L’invenzione della stampa è il più grande avvenimento della storia. È la madre di tutte le rivoluzioni. È il modo d’espressione di un’umanità che si rinnova totalmente, è il pensiero umano che si spoglia di una forma per prenderne un’altra, è il completo e definitivo cambio di pelle di quel serpente simbolico che, dai tempi di Adamo, rappresenta l’intelligenza“
Un percorso storico e letterario che ci condurrà dai frati copisti al Cinquecento, il secolo che vide un vero fiorire di libri e le vicende del nostro Manuzio, umanista colto e raffinato. Un tipografo editore che curerà l’estetica della stampa, con un’attenzione particolare non solo alla manifattura del libro (la prima pagina riporterà il titolo dell’opera, l’autore e l’anno di stampa) ma anche al carattere utilizzato che sarà decisamente innovativo, il corsivo. Dopo aver attraversato il Seicento, il secolo della paura, della censura e dei roghi,
“perché i libri sono pericolosi, non devono essere troppo accessibili, meglio se possono averli solo le classi dominanti, aristocrazia e clero”
la situazione cambierà nel periodo illuminista. La storia di George John II conte di Spencer, antenato di Lady Diana e appassionato bibliofilo, è una tra le tante che troviamo descritte nel volume. Egli mise insieme una delle più ricche collezioni di libri antichi, tra i quali proprio quelli stampati a Venezia dalla famiglia Manuzio, che oggi si possono ammirare presso la John Rylands Library di Manchester. Leggiamo delle intuizioni di Giambattista Bodoni, piemontese, famoso stampatore dell’epoca che, chiamato a dirigere la Stamperia Reale di Parma, si dedicò all’incisione estetica dei caratteri e a quelli orientali, producendo importanti lavori in lingue europee ed esotiche. Il suo prodotto doveva essere pura arte tipografica ed invogliare alla lettura. I libri, nel corso dei secoli, scrive Kerbaker, cambieranno: i frontespizi ritorneranno ad essere essenziali, le illustrazioni sobrie e le legature in pergamena saranno sostituite da quelle in pelle, con sui dorsi le scritte in oro. L’autore di un libro deterrà il copyright (la prima legge venne varata in Inghilterra), si farà largo la figura del venditore di libri e, conseguenza del post rivoluzione francese, nasceranno le industrie editoriali. I grandi romanzi saranno stampati dagli editori dell’Ottocento, uomini pieni di energie e stimolati dai cambiamenti politici in atto, mentre dalla fine della Seconda guerra mondiale ad oggi altre politiche emergeranno nei marketing editoriali. Un viaggio millenario e affascinante nella storia del libro, a ritroso nel tempo ma non nel suo futuro, forse già scritto. La storia del libro si identifica spesso con la storia dell’umanità, un elemento determinante nell’affermazione della cultura e nella ricerca di nuove conquiste. Un saggio illuminante, istruttivo, dallo stile brillante ed accattivante, imperdibile per chi ama i libri.
“… forse i viaggi più belli sono stati quelli delle riletture… rituffarmi nella biblioteca, salire sulle scale un po’ pericolanti e riguardare interi scaffali, prendere in mano un libro piuttosto che un altro...“
Breve storia del libro (a modo mio)
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