Breve storia della letteratura rosa
- Autore: Patrizia Violi
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2020
Il mondo dei romanzi rosa dalle eroine di fine ottocento agli amori impossibili, dalla forza di volontà di Jane Eyre alle donne indipendenti e di successo di Sex and the City, raccoglie libri che hanno percorso la storia di due secoli, disdegnati in tutti i modi, disprezzati dalla cultura ufficiale, e che ne sono usciti costantemente indenni e con una sempre maggiore popolarità. Nel leggerli si sogna, ci si immedesima nei protagonisti vivendo il pathos delle loro storie: amori, ostacoli, riconciliazioni.
Breve storia della letteratura rosa (Graphe.it, 2020) è stata una lettura interessante e deliziosa, che mi ha riportato indietro nel tempo ai romanzi di Delly, uno ad esempio Il mio vestito color del tempo, nel passaggio dalle scuole elementari alle medie, dalle mie letture d’infanzia a quelle per una bambina che stava crescendo, quei "romanzi rosa" simboli di romanticismo, letti e amati per le belle copertine con volti di donne dalle pettinature perfette.
Il saggio della bravissima Patrizia Violi, giornalista, scrittrice e collaboratrice de La Lettura del "Corriere della Sera", seppur breve, è accurato e prezioso con le sue note sulla letteratura femminile, sui cambiamenti e le trasformazioni sociali dagli inizi ad oggi.
Una lettura che evidenzia la reale importanza del rosa in ogni epoca, in ogni tempo: scrittrici e scrittori che legittimano una lunga tradizione letteraria. La narrativa rosa, con i suoi elementi in comune, un amore all’improvviso, ostacoli, colpi di scena e lieto fine, ha saputo raccontare delle donne, dei loro sentimenti e in alcuni casi del loro eroismo.
Le vendite in ogni epoca sono sempre andate oltre il previsto, un settore editoriale che non ha mai conosciuto crisi nonostante le aspre considerazioni degli intellettuali del tempo. L’archetipo del romanticismo rimane per eccellenza Cenerentola, la protagonista che tutti abbiamo amato e la sua fiaba del 1634. Una favola d’amore alla quale seguirà Pamela, 1740, dello scrittore inglese Samuel Richardson, un romanzo epistolare che venne preso a modello dagli autori successivi quali Daniel Defoe con la sua Moll Flanders.
Libri che invogliarono generazioni di scrittori e di scrittrici. Un periodo fecondo, scrive la nostra autrice, a cui fece seguito "l’alba femminista" per l’inattesa popolarità e consenso del romanzo al femminile nell’Inghilterra della rivoluzione industriale. Le donne videro nell’apprendimento e nel lavoro in fabbrica la speranza di una nuova vita, abbandonando l’obiettivo del matrimonio, fino ad allora unico scopo di vita.
La nostra prima scrittrice rosa fu Carolina Invernizio, a fine Ottocento, e la sua produzione letteraria fu vastissima: i suoi romanzi con i personaggi di eroine tra pericoli e segreti familiari divennero appuntamenti immancabili per i lettori. E poi dalla Francia Delly, pseudonimo dei due fratelli Jeanne Marie e Frederic Petitjean di Versailles, che colpiti da molteplici traversie della vita con la scrittura riuscirono a provvedere a loro stessi. E Mura, famosa negli anni Venti, la prima a scrivere delle cattive ragazze e dei trucchi per cavarsela nel vivere. Le eroine borghesi di Liala, la nobildonna a cui D’Annunzio scelse il pseudonimo, e che con le sue storie, afferma Sveva Casati Modignani, "seppe aiutare le lettrici che ai tempi vivevano in una condizione di totale discriminazione". Per poi tornare a sognare il dandy byroniano, l’uomo atletico dai lineamenti classici descritto dalla regina centenaria del rosa inglese Barbara Cartland, nota per la sua famosa perla di saggezza: "Non cercare l’amore perché sarà lui a trovare te". Fino ad oggi con l’amore incondizionato di Anna Todd, Helen Fielding e la sua Bridget Jones, la famosa trentenne che tra le difficoltà quotidiane e solitudine sogna l’amore eterno; alla giovane autrice Silvia Montemurro, per la quale il rosa ha ancora senso nella nostra vita frenetica.
Il mondo del rosa è un seducente universo di donne bisognose, crocerossine, amanti, sprovvedute, di potere, sensuali e non, con le quali abbiamo sofferto per le gioie e le disavventure, e alle quali presteremo il nostro tempo continuando a sognare con loro.
"E se magari la nostra realtà è poco romantica, poco magica, condivisa e anzi nella nostra esistenza abbondano il dolore, o la fatica, ci basta aprire la porta copertina di quel mondo rosa, per trovare quel sollievo che meritiamo."
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