C’era una volta l’amore ma ho dovuto ammazzarlo
- Autore: E. Medina Reyes
- Casa editrice: Feltrinelli
Tutti lo chiamano Rep, diminutivo di “reptil”, e rettile e lupo e bestiale lo è davvero. Rep è un individuo originale, fuori dagli schemi, reso impermeabile ai sentimenti dal fallimento della storia d’amore con una certa ragazza. Da Bogotà alla Città Immobile, attraverso tutta la Colombia, Rep porta in giro le sue inquietudini e i suoi rimpianti sempre alla ricerca di qualcosa, di qualcuno, di una certa ragazza che lo ha lasciato e si è sposata con un altro. Perennemente affamato di vita, il protagonista di “C’era una volta l’amore ma ho dovuto ammazzarlo” prende a morsi tutto ciò che gli capita fra le unghie, non preoccupandosi delle conseguenze, con un occhio sempre rivolto a New York, città dei suoi sogni, e alle star del rock cui guarda con la medesima ammirazione, da Sid Vicious a Kurt Cobain.
Efraim Medina Reyes crea un personaggio scomodo, Rep, insopportabile, un portatore sano di disagio, uno di quei tipacci ubriachi e molesti che non ci si augura mai di incrociare in un locale di sera. Un ego mastodontico tradito può essere più letale del fucile con cui si è ucciso il leader dei Nirvana o della corda a cui si è appeso quello dei Sex Pistols, nonché notevolmente più fastidioso nel dispiegarsi di un’esistenza soffocante e priva di rivalsa come la Colombia che l’autore descrive.
“Uno si mette a scrivere perché non è stato capace di picchiare un autista che l’ha reso ridicolo, perché non ha fracassato i piatti in un ristorante, perché non ha affrontato un poliziotto fuori di testa che insultava la sua ragazza, perché non ha detto a sua madre quanto l’amava e la detestava, perché non ha sputato in faccia ad un professore che diceva che la terra è rotonda, perché si è fatto fregare il posto nella fila per il cinema […]”
C'era una volta l'amore ma ho dovuto ammazzarlo
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