Cadere da nemici, cadere da alleati. Gli incidenti aerei in Valchiusella nel 1943 e nel 1944
- Autore: Luigi Bovio, Enzo Lanconelli, Elena Zauli
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2016
A quarant’anni dallo schianto del 1944, si avvertiva ancora distintamente l’odore acre dell’olio dei grandi motori vicino a una roccia. Intorno, erano rimasti pochi frammenti del quadrimotore caduto. È nata anche da una passeggiata nei primi anni Ottanta sulle Colme di Brosso (Aosta), la curiosità di Luigi Bovio per i due sinistri aerei che si sono verificati in Valchiusella nella seconda guerra mondiale. Con la collaborazione di due specialisti, Elena Zauli delle Pietre ed Enzo Lanconelli, ha concretizzato il progetto di approfondire i due eventi, in cui perirono quindici tra aviatori e militari inglesi. Insieme, hanno realizzato nel 2016 Cadere da nemici, cadere da alleati. Gli incidenti aerei in Valchiusella nel 1943 e nel 1944 , un volume storiograficamente accurato e straordinariamente illustrato (118 pagine), per l’Editrice Tipografia Baima-Ronchetti di Castellamonte Torino.
Si sono divisi equamente i compiti. I due ricercatori hanno redatto schede tecniche e puntualizzato i contenuti storico-militari. Bovio si è impegnato in una ricostruzione appassionata della storia e delle storie locali, ricca di testimonianze dirette e ricchissima di immagini, ben riprodotte in bianconero e seppia.
Commerciante e artigiano, è nato a Ivrea (Torino), ma fin da bambino è stato attratto dai racconti delle nonne valchiusellesi sul passato in quella valle aostana e sugli anni precedenti il conflitto. Sprazzi di memoria che lo affascinavano, “la loro infanzia, le guerre, il lavoro”, in una terra che vedeva lontana, diversa: “storie più avvincenti di qualsiasi libro d’avventura”. Sempre dagli anziani, sentì molte volte parlare dei due aerei caduti in tempo di guerra sopra il paese. Ha creato e cura dal 2009 il sito www.valchiusella.org, che propone contenuti storici, folcloristici e naturalistici. Ha realizzato video-interviste ai valligiani sulla seconda guerra mondiale: sono l’unico documento filmato sulla storia della zona e la più completa testimonianza.
Enzo Lanconelli, di Alfonsine (Ravenna), storico e ricercatore del secondo conflitto, si occupa da anni di archeologia aeronautica nel Centro-Nord Italia. Vanta all’attivo pubblicazioni specialistiche, tra cui Aerei Perduti. Romagna 1942-1945 (Il Ponte Vecchio, Cesena, 2008) e collabora col Ministero della Difesa statunitense per la ricerca dei dispersi di guerra.
Elena Zauli, faentina, insegnante e scrittrice, conduce studi storico-archivistici e anima il gruppo di ricerca Aerei Perduti, col quale ha completato il censimento degli apparecchi militari precipitati nel Nord-Est, nel 1940-45.
Da quando Luigi Bovio è stato accompagnato da conoscenti alle Colme, dove resistevamo le tracce di uno dei due drammi, è tornato ogni anno e tutte le volte ha immaginato intorno a sé le tracce dei disastri, ancora contrassegnate dall’odore penetrante dei lubrificanti. Ebbe modo allora di riscontrare ancora pochissimi resti, sopravvissuti al sopralluogo delle autorità fasciste e soprattutto al prelievo sistematico della popolazione locale. Erano tanti e grandi quelli che si erano presentati ai primi sopraggiunti dal paese: due caricatori arrugginiti, una miriade di piccoli frammenti di lamiera, ferro, alluminio. Tutto poteva servire in montagna, metallo, cuoio, seta dei paracadute. Portato a valle, venduto o riciclato, era buono ad alleggerire l’esistenza dura di chi viveva nelle piccole valli isolate.
Oltre settantacinque anni fa, la guerra ha unito la vita e la morte, lassù, a Brosso. In due episodi distinti, i roghi di due aeroplani e la sorte dei loro sventurati equipaggi fecero irruzione nella realtà quotidiana di una comunità di montagna, lontana dai possibili obiettivi d’offesa ma sottoposta ugualmente alle privazioni e paure del conflitto.
Venerdì 16 luglio 1943, un bimotore veloce, leggero, di legno, un Mosquito della Royal Air Force inglese, impegnato in una missione di fotoricognizione su Torino e Alessandria, accusò un’avaria sul cielo d’Ivrea e finì per precipitare in fiamme sul pendio di Masunasca, una zona impervia di Brosso. Due aviatori a bordo, pilota e navigatore. Due cadaveri a terra, tra i rottami.
Lunedì 11 settembre 1944, in Valchiusella cadde un velivolo ancora più grande.
Da Casale, Brindisi, era decollato un quadrimotore Halifax, grosso bombardiere della RAF impiegato per lanciare rifornimenti ai partigiani in Val d’Ossola. Sotto le ali, erano agganciati cilindri metallici che contenevano armi, indumenti, generi di conforto. A bordo, oltre ai dieci componenti dell’equipaggio, tre operatori del Servizio Speciale da paracadutare in Piemonte. Il grande velivolo venne visto girare, spingersi nella nebbia fitta, illuminare i costoni. Poi, un immane boato scosse la valle. Tredici corpi tra le lamiere incendiate.
La paura che il disastro potesse avere coinvolto i non pochi compaesani ch’erano agli alpeggi, non lontani dal punto dell’esplosione, è ancora presente negli intervistati da Luigi Bovio, nell’archivio audiovisivo che conserva gelosamente e da cui arrivano le testimonianze del libro.
Parte del materiale raccolto resterà consultabile: un patrimonio unico, irripetibile, senza il quale non sarebbe più possibile accertare episodi ed eventi di quell’epoca.
Cadere da nemici, cadere da alleati. Gli incidenti aerei in Valchiusella nel 1943 e nel 1944
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