Calle del Paradiso di Paola Tonussi

Quanti colori in questo libro: la narrativa riesce a far concorrenza alla pittura. Soprattutto l’oro salta in primo piano, tanto a ricordarci che questo non è un colore terreno, ma proprio del paradiso, come gli sfondi dei mosaici di S. Marco.

I racconti sono legati tra loro da tre fili: l’amicizia, l’arte e, soprattutto, Venezia, che a volte da sfondo si fa protagonista, anche se non usa un linguaggio verbale. La Tonussi ha deciso di darle voce o forse non è stata una decisione consapevole: è la città che si impone senza lasciarti possibilità di fuga. E’ Venezia che ha dettato le lunghe descrizioni piene di colori, le metafore che ti sorprendono svoltando in una calle e, sì, forse anche tutte le citazioni di poeti, scrittori, musicisti e pittori sono un frutto d’amore che forse senza questa città non sarebbe nato.
Certo, alcuni dialoghi, letti con gli occhi disincantati (ma poi il disincanto è un pregio?) di oggi, sono improbabili, sembrano uscire da un’opera dell’Ottocento, eppure in questo libro non si potevano inserire dialoghi diversi e perfino le citazioni a memoria delle poesie vi si trovano a proprio agio.

"Mancano solo poche ore, ormai, al momento in cui i piumini dell’alba apriranno il giorno di rosso. E’ l’istante della notte in cui l’aria del mare sembra tornare sui propri passi, e il vento compiere le ultime corse libero, prima di attraccare alle pietre di Venezia".

I proventi delle prime mille copie di questo libro pubblicato da QuiEdit saranno devoluti all’AIDOS, Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo, organizzazione che lavora per i diritti, la dignità e la libertà di scelta delle donne.