Cambia Calabria che l’erba cresce di Filippo Veltri

“Cambia Calabria che l’erba cresce”, di Filippo Veltri (Rubbettino, Soveria Mannelli, 2017) è un libro che riporta interessanti riflessioni sulla società e la politica calabresi, tratte, in parte, dagli articoli pubblicati dall’autore sul Quotidiano del Sud tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017.

Come scrive Filippo Veltri, quelle riflessioni rappresentavano

“un mondo che praticamente non c’è più per come è stato raccontato e descritto. (…) Sembra di rileggere vecchie pagine polverose (…) è cambiata la società ed è cambiata anche la Calabria”.

Il cambiamento, determinato da nuove forme di comunicazione, potrebbe mettere in atto

“una poderosa azione di smarrimento dalle logiche perverse del negativismo, del consociativismo, dell’indifferenza, della trascuratezza, della dimenticanza, del lasciar fare”.

Un cambiamento, insomma, è possibile, anche se in passato la Calabria ha vissuto nella stasi e nell’immobilismo, arretrando agli ultimi posti negli indicatori socioeconomici italiani e nel confronto internazionale.
Anche se le classi dirigenti sono deboli e con orizzonti limitati, Filippo Veltri intravede comunque possibilità di cambiamenti reali che muovono da decisioni e azioni che, dal basso, stanno modificando la realtà calabrese. Si tratta di un cambiamento “autonomo, silenzioso e dal basso”, simile a quello “dell’erba che cresce”, generato dalle tante iniziative private, di piccole e medie imprese più interessate a produrre reali e immediati miglioramenti che a discutere, mentre la politica

“continua ad arrovellarsi sul come cambiare la Calabria”.

Tante le scelte interessanti citate da Filippo Veltri: c’è il caso della casa editrice Rubbettino, che rappresenta un’importantissima realtà imprenditoriale nell’area interna della Calabria. C’è poi il caso del Centro Padre Puglisi, tra San Luca e Bovalino, con suor Carolina e suor Francesca che animano, nel cuore della Locride, un centro di aggregazione giovanile:

“uno spazio aperto, palestra di vita umana e spirituale, formazione verso l’impegno responsabile”.

Ci sono, poi, i pluripremiati vini di Calabria, come l’autore spiega nel capitolo Vino, l’oro rosso della Calabria. Altra esperienza positiva è quella di un giovane che a San Floro ha attivato coltivazioni biologiche e un mulino per la macinazione a pietra. Alle iniziative sparse ma interessantissime manca però “la rete”, individuata come elemento da sviluppare perché ogni intervento possa essere esaltato e connettersi agli altri, così da creare vero sviluppo.