Camminavamo a testa alta
- Autore: Emanuele Bella
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2018
Emanuele Bella, vive in un tranquillo paese vicino a Cuneo. Impiegato in una multinazionale e titolare da anni di una piccola apicoltura, dedica il poco tempo libero alla ricerca sulla storia locale, alla forgiatura di coltelli e alla scultura del legno. Innamorato della gente, piccolo poeta, amante delle montagne cuneesi e delle Langhe, utilizza la scrittura perché rifiuta di interrompere quella catena di racconti e storie che hanno passato indenni guerre e pestilenze e rischiano di perdersi davanti al progresso. Sulla scia di questo ragionamento pubblica Camminavamo a testa (Editrice Tipografia Baima-Ronchetti, 2018), che ha un sottotitolo importante quanto indicativo: Frammenti di un mondo scomparso. Infatti il romanzo non ha una vera e propria trama, sono piuttosto flashback sulla sua infanzia vissuta in un piccolo paese di Langa, ritratti vividi e commossi di una realtà alquanto differente dall’attuale. Ma sicuramente intessuta di energici valori, comportamentali e morali, a cui dovremmo guardare ed imparare con forza e sentimento. Una società povera, umile, molto solidale nell’interno e nelle sue fondamenta, a cui guardare con interesse per costituire un futuro migliore per le nuove generazioni a venire.
Un mondo passato:
strano e profondamente diverso da quello in cui sino a quel giorno avevo vissuto. Una realtà in cui il tempo si era fermato e che in qualche modo era totalmente svincolata dalle dinamiche del mondo “moderno” e industrializzato delle pianure. Qui nessuno aveva mai fretta e nessuno doveva per forza andare da qualche parte.
Il libro si apre, infatti, con un prologo dove un padre racconta alla figlia l’intento precipuo del suo scrivere:
Cos’è la scrittura, il racconto, se non una macchina del tempo a buon mercato? Un semplice mezzo per rileggere il ricordo e comunicare al futuro il proprio esistere, sentire , amare.
E ancora:
L’approssimarsi dei quarant’anni costringe ognuno di noi ai primi bilanci. Così ho ripensato alla mia infanzia. (…) il tuo è il tempo delle cose inutili acquistate a rate, di abiti firmati, di esistenze posticce. Ho paura che tu perda il tuo stupore, la capacità di apprezzare i cibi semplici, la vita a contatto con la natura. (…) a te dedicherò quindi le poche righe di questa ballata; soul e memoria di una terra a noi vicina; in cui l’uomo, gli animali e i fiori vivevano pochi anni fa in assoluta simbiosi.
Il dolce racconto, dunque, paterno ad una figlia ambientato in terra di Langa: “la mia Alta Langa era e resta infinitamente deserta e ricca di solitudine.”
Terra di sacrifici e dure sofferenze, ma anche luogo di origine di Fenoglio e Pavese, sulla scia dipinta da questi grandi scrittori, Emanuele Bella narra di una pletora di personaggi che formavano la realtà di allora, tra commozione e sentimento.
Camminavamo a testa è una lettura che trasporta il lettore all’indietro in un tempo che non esiste più, da cui ognuno di noi discende. Un tempo in cui, nonostante gli affanni e i dolori, con umiltà e coraggio si: “Camminava sempre a testa alta”, non perdendo mai di vista la dignità e il rispetto di ognuno. Da imparare con saggezza e visione d’insieme.
Camminavamo a testa alta. Frammenti di un mondo scomparso
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Un libro perfetto per...
chi ama le storie vere, le storie di un tempo passato, lontano, diverso dall’attuale, ma intessute da un fascino particolare, vivo e commovente.
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Camminavamo a testa alta
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