Canto della neve silenziosa
- Autore: Hubert Selby Jr.
- Casa editrice: Feltrinelli
Hubert Selby Jr. ha avuto una vita che solo a leggerla è un romanzo: nato a New York nel 1928, a quindici anni si imbarca nella marina mercantile americana. Nel 1947, mentre era in navigazione verso la Germania, gli venne diagnosticata una tubercolosi, così rientra negli Stati Uniti per essere ricoverato nell’ospedale della marina. Sottoposto più volte ad operazioni delicate, viene curato con l’eroina che all’epoca era utilizzata come analgesico: i problemi legati alla droga non lo abbandoneranno più. Senza titoli di studio, senza esperienza lavorativa e con la salute cagionevole, Selby non ha mai potuto mantenere un lavoro stabile. Spesso a letto perché malato, i medici più volte lo preparano alla fine dei suoi giorni.
Un suo amico di infanzia gli suggerisce di iniziare a scrivere. Senza nessuna conoscenza grammaticale, usando solo la sua "prosa spontanea", come scrisse Jack Kerouac, nuda e schietta, Selby inizia a scrivere prima racconti e poi successivamente romanzi.
Censurato, osteggiato, condannato e penalizzato in tutti in modi, ma sostenuto da Allen Ginsberg, Anthony Burgess e tanti altri autori suoi contemporanei, Selby è oggi riconosciuto come uno dei più grandi scrittori statunitensi.
Il libro “Canto della neve silenziosa” uscito nel 1986, è stato pubblicato in Italia nel 1989 dalla Feltrinelli e negli anni novanta ottenne un ulteriore successo anche nel "Il Circolo Pickwick" per la lettura che ne fece Alessandro Baricco. Per alcuni anni il libro è stato introvabile per poi essere finalmente ristampato.
Il “Canto della neve silenziosa” raccoglie quindici racconti scritti nel corso di vent’anni, tutti ambientati a New York: la città amata ed odiata dall’autore, che ripeteva spesso di non sentirsi americano ma newyorkese. In essi Selby descrive la quotidianità della vita del protagonista Harry, ma in ogni racconto vi è un Harry diverso. Harry è l’uomo metropolitano che vive nella grande città, un eroe dai tanti volti del quale l’autore conserva solo il nome e del quale ci racconta sia i momenti di smarrimento e di disperazione, sia i momenti di timidezza e di amore. Selby narra in questo libro, così come negli altri, le umanità ai margini della città: i senzatetto, i travestiti, le prostitute, gli omosessuali e i tossicodipendenti, coloro che ha conosciuto bene e ai quali si rifà la sua esperienza concreta. Alcune storie sono toccanti e struggenti, altre storie sono dure, in alcuni tratti persino crudeli. I protagonisti si mostrano al lettore spaventati e intimoriti, alla ricerca del coraggio e della speranza che a volte è cercata nei biglietti dei biscotti della fortuna, a volte nel giocare a dadi e perdere la partita, o a volte nel chiedere all’uomo di successo una pacca sulla spalla per poter far colpo sulla ragazza che si ama. Sono queste le tematiche delle realtà fisiche ed interiori del mondo narrato nel libro: La giornata di Fat Phil, Ciao Campione, Il cappotto, Il musicista, Il canto della neve silenziosa, ecc.
“Molti, molti anni fa un tale mi disse che negare i propri sogni equivale a vendere la propria anima. Ero giovane allora e non sapevo che quelle parole avrebbero trovato un loro particolare posto dentro di me e che sarebbero rimaste mie per sempre, però ricordo di aver battuto le palpebre e aver scosso il capo annuendo come se quegli stessi movimenti mi spingessero ancor più dentro la verità. Ero pieno di sogni. E ancora sogno.“
Scrittore di un’umanità emarginata, Hubert Selby, come un poeta, ci rivela il “canto” delle persone e delle cose nel silenzio delle loro solitudini, un canto che li denuda, perché gli ostacoli inabissano qualsiasi esistenza, ma allo stesso tempo possono essere di richiamo per una nuova vita dietro l’angolo. Un libro senza età !
Canto della neve silenziosa
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