Capelli, lacrime e zanzare
- Autore: Namwali Serpell
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Fazi
- Anno di pubblicazione: 2021
Namwali Serpell, nata in Zambia nel 1980, è l’autrice di Capelli, lacrime e zanzare (Fazi, 2021, traduzione dall’inglese di Enrica Budetta), il travolgente, epico romanzo multi-generazionale basato su memorie, testimonianze reali e voli di fantasia combinati tra narrativa storica, realismo magico e la fantascienza di un prossimo futuro. Il libro è diviso in parti che seguono le eredità in ordine materno – nonne, figlie, nipoti - ma ha inizio con un uomo, Percy Clark, un fotografo britannico itinerante che si guadagna da vivere vicino alle Cascate Vittoria all’inizio del XX secolo. Le vicende da lui partono ma si dipanano in maniera ben più ampia
“Questa è la storia di una nazione, non di un regno o di un popolo, perciò inizia, ovviamente, con un uomo bianco”
Percy, che si ritrova a fare il pioniere per mancanza di alternative, si spinge al di là delle cascate e fa sosta all’Old Drift, a quei tempi
“un piccolo insediamento di una mezza dozzina di uomini; a quell’epoca in tutto il territorio non c’erano che un centinaio di bianchi..”
Il romanzo, da Percy in poi, diviene un intreccio di esistenze di famiglie per tre generazioni. Il libro è suddiviso in parti intitolate “Le nonne”, “Le madri”, “I bambini” e “La diga”. Quanti personaggi incredibili si trovano in queste pagine: c’è Sibilla, la ragazza i cui capelli crescono su tutto il corpo e s’avvolgono attorno a lei, c’è la donna che continuamente piange e infine Agnes, la ragazza inglese che gioca a tennis, perde la vista e ha una storia d’amore interrazziale. Una vicenda s’interseca all’altra e ciascuna di queste coppie si incontra, si innamora e trasmette i propri geni e idee alla successiva generazione. C’è inoltre un mix di razze nelle nonne: la giovane e bella cieca inglese sposa uno zambiano, l’italiana viene con il marito a costruire una diga e una donna del posto che ha pochi diritti come "nativa".
Capelli, lacrime e zanzare inizia come un romanzo storico e finisce come un’avventura futuristica. In questo libro Namwali Serpell affronta il problema del colore, giacché si racconta di personaggi dalla pelle nera, di bianchi e di mulatti, poi quelli delle differenze di classe, della politica e della rivoluzione.
L’autrice ha messo molte tematiche all’interno della narrazione: colonialismo, razzismo, matrimoni misti, forze della natura, povertà. I protagonisti, pagina dopo pagina, stanno tutti lottando. Alcuni abbandonano la scuola, rubano o cercano alternative di vita. Alcuni aprono attività commerciali, altri ancora, ribelli, vogliono protestare. Quasi tutti sperano di trovare l’amore e, nel frattempo, di evitare di essere sovrastati da dolori quali AIDS o epidemie.
Capelli, lacrime e zanzare è una svolta nel genere letterario e, anche se paragonata al capolavoro di Marquez Cent’anni di solitudine, ha caratteristiche proprie poiché è ambientato in altra terra e si spinge in un futuro vicino ma al di là del contemporaneo.
Namwali Serpell è una scrittrice di talento, con il coraggio di lavorare su una tela enorme che copre tre generazioni, con innumerevoli eventi familiari e storici.
L’autrice sembra voler inserire il mondo intero nel suo romanzo: biologia, razza, sottomissione, politica rivoluzionaria, tecnologia, il tutto sempre attraverso un’ottica umana.
Capelli, lacrime e zanzare è pieno di storie d’amore, di passione primordiale, fumo di marijuana, situazioni imbarazzanti, incidenti, partite di tennis nonché intensi piaceri e dolori cocenti.
Tra una parte del libro e l’altra le zanzare entrano ed escono dalle storie, portando la malaria ai primi coloni e sono solo uno dei tanti motivi ricorrenti. Dal lì al virus dell’AIDS, il passo è enorme eppure l’autrice collega tempi così lontani fra loro con abilità magistrale. Raccordando passato, presente e futuro, sono i piccoli insetti a concludere il romanzo
“Siamo soltanto bestie dal sangue rosso o macchine metalliche…. Chi siamo davvero?
….Noi siamo anche qui , in un futuro afoso e carici di umidità . Che cosa ci spinge ad andare avanti, la nostra carne artropode o la nostra pelle alimentata a energia solare?...
Il tempo, quel meandro antico e infinito, si estende fin dove si perde lo sguardo, ma lungo la sua strada viene piegato in una curva lenta e cumulativa. Immaginate l’equazione o figuratevi il grafico della spirale archimedea. È questa la svolta che svolge il giorno, che alterna l’alternanza a cui le stagioni ubbidiscono e il ciclo degli anni e dei decenni. Ma anche lo Spazio, quella spirale celeste, la grande Via Lattea. E così noi rimestiamo nella più antica delle correnti, una rotazione lenta e inclinata nel centro del vuoto, il cuore più tenebroso di tutti”
Dalle punture di malaria, alle contaminazioni dl virus dell’AIDS, ai moderni droni così piccoli da inserirsi ovunque e così simili agli insetti onnipresenti, Capelli, lacrime e zanzare, seppur con persone così distinte fra loro, è un vero intersecarsi di eventi e risulta una costruzione epica da parte di Namwali Serpell che racconta con passione e con grande abilità letteraria le genti e i luoghi delle sue origini.
Capelli, lacrime e zanzare
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