Cassino, 19 marzo 1944. Assalto a Masseria Albaneta
- Autore: Livio Cavallaro
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2018
Ha richiesto due anni di ricerche e sopralluoghi sui territori: è un prodotto da considerare con particolare attenzione il saggio storico del tenente colonnello Livio Cavallaro, pubblicato a maggio 2018 per le Edizioni Mattioli 1885, col titolo “Cassino, 19 marzo 1944. Assalto a Masseria Albaneta” (176 pagine, 18 euro), nella collana Archivio Storia diretta da Mario Bussoni.
Cavallaro è un ufficiale della Brigata paracadutisti Folgore, in servizio presso la Scuola di fanteria di Cesano. È romano, ricercatore storico militare con la formazione del professionista delle armi e la “tigna” positiva del parà, tutte qualità che ha messo a disposizione di questo lavoro, che sviluppa una pubblicazione del 2004, realizzata per un altro editore, ma sempre attenta ai combattimenti nella Valle del Liri.
È stato sui campi di battaglia del fronte di Cassino. Ha verificato in situ l’andamento degli scontri, che gli era perfettamente noto. Ha volto lo sguardo attorno, cercando di immaginare lo scenario che si presentava agli occhi dei combattenti tedeschi e alleati: drammaticamente più devastato di quanto appaia oggi. Ha provato a cogliere i sentimenti di quegli uomini, quasi tutti giovani, di diverse nazionalità e solo in pochi militari di mestiere.
L’episodio di cui Cavallaro si occupa nei particolari è uno dei tanti delle quattro battaglie combattute per superare la linea germanica Gustav, dominata dalla posizione chiave dell’abbazia di Montecassino, diroccata dal bombardamento americano del 15 febbraio 1944 e da allora occupata e difesa dalle truppe della Wermacht.
Le quattro offensive alleate su Cassino, tra il 15 gennaio il maggio 1944, riassumono il meglio e il peggio del secondo conflitto mondiale dal punto di vista militare. In sé, anche l’assalto a Masseria Albaneta riproduce la l’abc di quegli episodi bellici: accurata preparazione, grandi speranze di successo (a tavolino qualsiasi piano sembra vincente, altrimenti non sarebbe adottato), poi l’azione, che incontra un’accanita resistenza, i contrattacchi efficaci dei difensori. Tra una fase e l’altra, errori grossolani di valutazione dei comandanti alleati.
Alla vigilia, l’attacco corazzato del 19 marzo non sembrava un compito impegnativo per i carristi americani che stavano per condurlo. Lo consideravano una “carica di cavalleria verso Masseria Albaneta”, facilitata dalla potenza dei mezzi. Ma i paracadutisti tedeschi, superata la sorpresa iniziale e prese di misure dell’indubbia forza d’urto offensiva, fecero rimangiare la spocchia agli equipaggi dei tank.
Il volume può vantare un ricco corredo di immagini, a commento dell’episodio in esame. Si tratta in gran parte di fotografie scattate dai reparti polacchi, schierati in funzione di appoggio in zona. Quanto ai documenti raccolti nel biennio di ricerche e messi a buon frutto dall’autore, provengono in massima parte da fonti ufficiali alleate, dal momento che i rapporti dei reparti tedeschi sono andati perduti nel corso della ritirata verso il centro e Nord Italia.
Nel contesto della terza battaglia di Cassino, era stata prevista un’azione a tenaglia, che avrebbe dovuto assicurare agli angloamericani l’occupazione di passaggio della posizione di Masseria Albaneta, un’antica e solida fattoria fortificata, di proprietà dell’Ordine benedettino, situata in un territorio vallivo sottostante l’abazia. Questo, mentre altre truppe alleate avrebbero dovuto spingersi sulla sommità di Montecassino e conquistare l’edificio benedettino principale, le cui rovine si ergevano sul territorio conteso.
Da una parte della tenaglia dovevano agire reparti di fanteria indiana del Commonwealth britannico, dall’altra a condurre la manovra avvolgente sarebbero stati carri armati americani, sfruttando un terreno relativamente in piano e agibile per i cingolati, le cui blindature avrebbero resistito alle raffiche delle mitragliatrici tedesche, rendendo vano il micidiale tiro incrociato. I carri potevano usare inoltre la Cavendish Road, una strada realizzata dal genio e non rilevata dagli osservatori avversari.
Sta di fatto che l’attacco della divisione indiana venne rinviato e poi annullato, a causa di un efficace contrattacco germanico a Rocca Janula, ma nonostante lo stop imposto ad uno dei bracci della tenaglia i Comandi decisero di mandare comunque avanti la puntata corazzata.
Il terreno era teoricamente praticabile per i carri armati, ma restava pur sempre una superficie rotta, non uniforme, battuta dall’artiglieria e piena di crateri. Questo consentì a combattenti d’elite, quali erano i parà tedeschi, di superare l’oggettivo impatto dei mostri sferraglianti, possenti ma non protetti da fanteria d’appoggio, che non era stata prevista. Infiltrandosi tra un tank e l’altro e sfruttando buche e cespugli, i parà usarono per le scarse armi anticarro e tutte quelle utili per fermare coraggiosamente l’attacco.
Dei 47 corazzati americani, neozelandesi e indiani, 6 vennero immobilizzati o danneggiati, 16 bloccati dal terreno impraticabile. Le perdite umane furono contenute, non così per i tedeschi, esposti sul campo alle mitragliatrici dei carri. Si stimano tra 100 e 200 caduti.
Cassino, 19 marzo 1944. Assalto a Masseria Albaneta
Amazon.it: 17,10 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Cassino, 19 marzo 1944. Assalto a Masseria Albaneta
Lascia il tuo commento