Cassonetti
- Autore: Gianluca Antoni
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2010
“Cassonetti” di Gianluca Antoni (Italic, 2010) è uno degli esordi letterari italiani più interessanti degli ultimi anni, un piccolo-grande capolavoro che meriterebbe più attenzione da parte di lettori e critica.
Ma in Italia, si sa, le concentrazioni di potere in ambito editoriale controllano la quasi totalità del mercato dei libri, e per le case editrici medio-piccole è sempre più difficile emergere, anche quando si sfornano gioiellini come questo “Cassonetti”, romanzo che mi ha fatta ridere, piangere e commuovere come mi succede di rado.
Gianluca Antoni, giovane scrittore e psicanalista di Senigallia, imbastisce una trama e atmosfere che ricordano vagamente quelle del più famoso (e meno bello) “Jack frusciante è uscito dal gruppo”. Inno spensierato e disperato a una gioventù perduta, che scivola via tra le mani di chi ancora si sforza di trattenerla, di conservare i sogni e le illusioni che la maturità inevitabilmente spazzerà via, sostituendoli con una rassicurante e grigia normalità, “Cassonetti” è la storia di un gruppo di universitari – Peter, Davide e Matteo – che vivono insieme condividendo gioie e dolori, esami universitari e amori finiti male.
E proprio l’amore è uno dei nuclei tematici principali del romanzo; viene affrontato in una prospettiva tipicamente giovanile, la prospettiva che è appartenuta a ognuno di noi negli anni vissuti sospesi tra un residuo di giovanile fede nell’amore e l’incombente cinismo che per molti coincide con la maturità.
Protagonista del romanzo è Peter, studente fuori sede con un’insana quanto comica passione per gli annunci matrimoniali – su cui incentrerà addirittura la sua tesi di laura – innamorato perso di Valentina, ragazza dagli occhi grigio fumo conosciuta per una serie di strabilianti coincidenze che rappresenta l’amore vero, quello dei vent’anni, destinato a imprimere nel cuore tracce profonde e indelebili.
In un’alternarsi di passato e presente che altera il principio di sequenzialità temporale per adeguarlo all’andamento caotico dell’esistenza umana, la vicenda amorosa di Peter e Valentina si dipana secondo un copione unico e classico, che, pur nella differenza, accomuna tutte le storie d’amore tormentate e dolorose, alternandosi a esilaranti scene di vita quotidiana, discorsi lunghi e inconcludenti finalizzati a porre l’accento sulle mille e più contraddizioni della società e della vita in sé, che regalano al lettore metafore e aforismi che fanno sorride e riflettere.
Il romanzo di Antoni mi ha sorpresa, catturando la mia attenzione e costringendomi a riflettere come non facevo dai tempi dell’università; in un certo senso, per la durata di questo romanzo mi è sembrato di avere ancora vent’anni con tutti i tormenti, i dubbi e gli assurdi sogni che caratterizzano quel periodo in bilico tra fanciullezza e maturità, pensieri accantonati in favore di una vita frenetica e una dose di cinismo direttamente proporzionale alle delusioni ricevute.
Unica pecca di “Cassonetti”, a mio avviso, è un finale che definirei “buonista”, un po’ in contrasto con lo spirito malinconicamente realista che caratterizza il romanzo; si ha come l’impressione che l’autore non osi essere amaro fino in fondo, volendo lasciare al lettore la speranza che forse ogni cosa si aggiusterà, che l’età adulta non coinciderà con lo spegnersi dei sogni. Non ci sarebbe nulla di male in un simile finale, se non fosse che nemmeno l’autore sembri crederci fino in fondo.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Cassonetti
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