Cecilia di Linda Ferri

Ambientato nella Roma imperiale, al tempo di Marco Aurelio, il romanzo racconta la vita e la morte di Cecilia, martire cristiana di nobile lignaggio, innamorata della musica. Per cercare di colmare il vuoto di una vita che le appariva inutile e priva di senso, Cecilia suonava la sua cetra d’oro, fino all’incontro con la nuova religione e i suoi seguaci, per i quali subirà volontariamente il martirio e la morte. L’autrice, nota sceneggiatrice per il cinema, ricostruisce sui documenti e si serve di numerosissime citazioni di poeti, filosofi e pensatori latini insieme a brani biblici neo e vetero testamentari per disegnare un affresco della Roma del secondo secolo veramente efficace.

Questo libro mi ha lasciato l’identica piacevole impressione del romanzo "Avventura nel primo secolo" (pubblicato negli ’60 dal noto giornalista Paolo Monelli), che mi aveva affascinato per la precisione e la vivacità della ricostruzione ambientale. I personaggi che affollano la narrazione emergono dalle pagine della Ferri con grande nitidezza e ci restituiscono uno scenario realistico, non di maniera, nel quale sentimenti contrastanti e valori fondanti della società che aveva dominato il mondo entrano in crisi profonda. Oltre alla giovane Cecilia, ritroviamo sua madre Lucilla, devota al tempio di Iside; le sue amiche Domitilla e Lucrezia, conformiste ed integrate nel loro ambiente senza contraddizioni; suo padre Paolo, medico e filosofo che disdegna la carriera e preferisce dedicarsi alla famiglia; il marito Valeriano, ambizioso e ostile ad una moglie che non capisce e che sente troppo lontana.

Un libro insolito, pieno di pietà, da cui la protagonista Cecilia esce come un fiore troppo presto reciso, ma anche come un personaggio di una forza e di un coraggio straordinari, vera testimone di un cristianesimo delle origini che non è solo quello dei kolossal cinematografici con orgia di belve feroci e di crocifissi, ma di un percorso di cultura e di fede di cui la narrativa si è finora poco interessata.

Linda Ferri, nata a Roma, ha pubblicato il romanzo Incantesimi (Feltrinelli 1997), una raccolta di racconti Il tempo che resta (Feltrinelli 2001) e alcuni libri per bambini. Ha firmato le sceneggiature dei film “La stanza del figlio” di Nanni Moretti, “Luce dei miei occhi” e “La vita che vorrei” di Giuseppe Piccioni e “Anche libero va bene” di Kim Rossi Stuart.