Certe promesse d’amore
- Autore: Aldo Zargani
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2024
La Seconda guerra mondiale è finita da poco nel romanzo Certe promesse d’amore di Aldo Zargani edito da Bibliotheka. Il libro, uscito per la prima volta nel 1997 per Il Mulino, torna in libreria dopo un lavoro di revisione e, a testimoniarlo, ci sono la Prefazione di Elena Magoia Zargani, moglie dell’autore che scrisse sotto dettatura del marito l’opera e ci racconta quando e perché prese forma la volontà di rivedere il romanzo del congiunto e la Postfazione di Lina Zargani, figlia dell’autore.
La trama ha per protagonista Aldo, nel quale non è difficile vedere l’autore, e Dlilah, due giovani tra i quali c’è una forte empatia per la condivisione delle tante aspettative e sviluppi del dopoguerra che potrebbero segnare un cambiamento per le loro vite.
Aldo e Dlilah sono ebrei, lui di Torino, lei di Trieste, un po’ distanti, ma non ha importanza perché Aldo va spesso, soprattutto in estate, dalla ragazza e allora anche noi lettori ci perdiamo nei pensieri del giovane e nelle pagine dove c’è Trieste, località nella quale i protagonisti si dividono tra mare, campeggi, chiacchierate e affetti sinceri.
Tra i diversi personaggi con i quali il protagonista si relaziona oltre a Dlilah, che fin dalla prima pagina appare magra, con quella pelle così candida da far pensare a qualche problema di salute latente pronto a manifestarsi da un momento all’altro. C’è lui, Giula Széchenyi, padre della ragazza, medico ungherese di nascita, triestino d’adozione, che si prende cura dei figli e si sintonizza in modo costante, quasi ossessivo, su Radio Budapest, per riascoltare i grandi record sportivi degli atleti ungheresi. A differenza del medico e di altri giovani ebrei, Aldo non ama lo sport e non comprende nemmeno tutto quel trasporto emotivo che travolge il dottor Giula quando sente le cronache sportive, ma a parte questo, tra i due, nonostante la visione diversa delle cose (uno è antisionista, l’altro più vicino alla gioventù sionista), ci sarà sempre un profondo rispetto anche per quella dimensione di timore che caratterizza la figura del dottore.
Oltre a raccontare il rapporto tra Aldo e Dlilah, Certe promesse d’amore si addentra nel cammino di superamento della tragedia e del dramma del Secondo conflitto mondiale che travolse gli ebrei. Poi ci si immerge nel tentativo di una rinascita ed emancipazione attraverso il socialismo, ma anche la possibilità del sionismo che sono solo alcune delle vie di sviluppo del futuro valutate dal protagonista e da altri giovani come lui sopravvissuti a una tragedia umana che colpì tutti, sì, ma in maniera più incisiva la comunità ebraica.
La cosa interessante del libro di Zargani è un’atmosfera dove si percepiscono sfumature della cultura mitteleuropea tipica di Trieste e che oltre a Italo Svevo (è difficile non pensare a lui e alla sue opere quando si nomina la città), mi hanno fatto correre la mente anche a un altro romanzo dove Trieste c’è nelle vite dei personaggi ed è lo scritto di memorie di Fausta Cialente [Le quattro ragazze Wieselberger (1976).
In Zargani la località triestina fa da sfondo a personaggi letterari dei quali l’autore ci racconta in modo profondo non solo la psicologia, ma anche i sentimenti dell’animo umano, compresi i loro tormenti.
Certe promesse d’amore, nato dalla mente di Aldo Zargani narra la non sempre facile rinascita post conflitto bellico per il protagonista e per chi, come lui, è alla ricerca del proprio posto nel mondo in un cammino che - per Aldo e per altri ebrei - con il passare del tempo dimostrerà di essere più complesso del previsto, vista la messa in discussione e il crollo di molti degli ideali in cui Aldo stesso credeva, unito a separazioni non previste, che evidenziano come le cose non sempre vanno come si vorrebbe.
Certe promesse d'amore
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