Che cos’è la metafisica di David M. Armstrong

Metafisica è un concetto liquido. Permeabile. Può adattarsi, contenere e trascendere al tempo stesso un insieme infinito di altre cose, categorie, pensieri, astrazioni. Del resto non potrebbe darsi altrimenti, data l’accezione intrinseca all’assoluto del termine, incentrato sulla speculazione (se non proprio sulla spiegazione) delle cause prime della realtà a prescindere dai dati dell’esperienza. In altre parole: ciascun (ess)ente può essere posto al vaglio dell’indagine metafisica, una filosofia nella filosofia che qualcuno ritiene per questo “filosofia prima”.
Nel corso del tempo, il professor David M. Armstrong ha firmato diverse opere divenute dei classici del pensiero contemporaneo: la sua “Che cos’è la metafisica. Un profilo sistematico” (Carocci, 2016) ha tutte le carte in regola per diventarlo a sua volta, esprimere cioè la parola definitiva sulle riflessioni intorno al concetto.

Nelle poco più di cento pagine del suo ultimo libro, il nucleo fondante e le diramazioni della metafisica contemporanea sono infatti enucleate con il nitore ispirato proprio del filosofo australiano (è scomparso nel 2014). Gli argomenti cardinali per una sistematizzazione metafisica, sono affrontati da David M. Armstrong uno a uno, con diligenza chirurgica e stratificati intenti tassonomici: proprietà, leggi di natura, stati di cose, verità, accadimenti negativi, possibilità, necessità, mente, tempo, i tanti rivoli in cui si estrinseca (e si contrae) il discorso metafisico in rapporto continuo con il mondo. Come sottolinea con acume Franca D’Agostini, curatrice di questa edizione italiana del libro:

“il naturalismo di Armstrong non esclude nulla: lascia al mondo e all’esperienza che ne abbiamo tutta la vastità di cui l’uno e l’altra dispongono. Allo stesso tempo offre strumenti, teorie e soluzioni per riflettere sulla comune e scientifica visione del mondo (…) Esiste uno scopo, un perché, di questa folla di stati di cose in cui ci capita di imbatterci e di vivere? Il discorso viene lasciato aperto. Per Armstrong il mondo è contingente, per ogni stato di cose vale la possibilità contraria (...) dunque la domanda «potrebbe esserci stato il nulla invece che l’essere?» deve avere una risposta affermativa: si, potrebbe esserci stato”.

La lettura di questo saggio può richiedere un bagaglio minimo di prerequisiti filosofici ma vale assolutamente l’impegno.