Che ne è stato di te, Buzz Aldrin?
- Autore: Johan Harstad
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Iperborea
- Anno di pubblicazione: 2010
"Non tutti vogliono dirigere un’azienda. Non tutti vogliono essere i più grandi campioni del paese o far parte di vari consigli d’amministrazione, non tutti vogliono avere i migliori avvocati, non tutti vogliono aprire gli occhi ogni mattina sul trionfo o la rovina nei titoli di giornale".
Aprile 1999, in una cittadina della Norvegia, un martedì piovoso e uggioso, Mattias, giardiniere ventinovenne, si reca a lavoro in un vivaio come fa ogni giorno da molti anni. Mattias, è un bravo ragazzo che fa sempre il suo dovere e vuole "essere un ingranaggio funzionante". Ama dal tempo del liceo la sua ragazza, Helle, ha degli amici che frequenta regolarmente, tra cui Jørn, un noto musicista e conosce tutto, proprio tutto, di Buzz Aldrin. Aldrin è il secondo uomo ad aver messo piede sulla Luna, il 21 luglio 1969, proprio lo stesso giorno della nascita di Mattias. Per il nostro giovane protagonista, Buzz Aldrin è un idolo, un mito, il simbolo di tutti quelli che fanno il proprio lavoro in silenzio, senza rincorrere le luci della ribalta, consapevoli di essere dei secondi.
Questo è l’incipit di “Che ne è stato di te, Buzz Aldrin?”, romanzo di Johan Harstad, edito da Iperborea nel 2010. Mattias conduce una vita normale, fin troppo normale ma, di fatto, è felice, finché in un baleno perde tutto: il lavoro (il vivaio chiude), la fidanzata (lo lascia proprio per il suo carattere accomodante), la serenità (comincia a mettersi in discussione). Mattias, oltre ad avere una bella voce, ha un’abilità particolare: riconosce i singoli suoni e i singoli strumenti musicali di un qualsiasi brano e riesce addirittura a isolarli. Questa sua singolare bravura è conosciuta dal suo amico Jørn, che più di una volta lo invita a unirsi alla sua band, i Perkleiva. Proprio quando tutto crolla, Mattias decide di partire insieme alla band in un tour che lo porta nelle isole di Fær Øer. Qui viene trovato solo, confuso, con le mani insanguinate e un mucchio di soldi in tasca, da Havstein, uno psichiatra, che lo porta in una sorta di casa famiglia per persone che hanno problemi psichiatrici, dove finalmente, a poco a poco, isolato dal mondo, Mattias inizierà a trovare di nuovo se stesso e scoprirà una nuova vita.
Il primo romanzo di Johan Harstad, classe 1979, ha due diversi piani di lettura:
- psicologico: l’autore onnisciente scava nell’animo di Mattias a tal punto che riesce a metterlo a nudo
- pedagogico: attraverso Mattias, l’autore ci lancia un messaggio profondo quello di ricercare, trovare e accettare noi stessi.
Questo romanzo è stato scritto per tutti quelli che vivono la vita nella quotidianità e semplicità, che non vogliono e non hanno interesse ad apparire, ad avere successo a tutti i costi, che non hanno soldi, fama, potere e neanche hanno interesse a ottenerli. E’ stato scritto per tutti quelli che
“non hanno nessun bisogno di farsi vedere, di sentirsi dire quanto sono bravi perché lo sanno benissimo quanto lo sono”.
Johan Harstad usa le parole in maniera ritmica, armoniosa e poetica e così il suo romanzo psicologicamente autobiografico (chi più di uno scrittore “scompare” e “vive nell’ombra”) diventa una bellissima melodia di tanti colori diversi che ti accompagna nella tua vita.
Che ne è stato di te, Buzz Aldrin?
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