Chi era Gino Bartali? Una domanda che ci continua a porre in queste ore, essendo stato scelto questo personaggio per le tracce dei temi della maturità 2019. Per gli appassionati di sport senza dubbio la figura di Bartali sarà ben nota, dal momento che il ciclista vinse ben tre Giri d’Italia (1936, 1937, 1946) e due Tour de France (1938, 1948).
Gino Bartali però non è stato solo un grandissimo ciclista e un incredibile sportivo, ma fu anche uno dei protagonisti della Resistenza, una figura molto interessante, che proprio quest’anno è stata approfondita in alcuni libri.
Bartali nel periodo della Seconda guerra mondiale fece parte dell’organizzazione clandestina DELASEM e con il suo impegno salvò moltissimi ebrei dai campi di concentramento. Prendendo spunto dalla traccia assegnata all’esame di Stato 2019 andiamo a scoprire qualcosa in più sulla biografia e la vita di Gino Bartali, andando anche a scoprire alcuni libri che aiuteranno i lettori a conoscere meglio questa personalità.
Chi era Gino Bartali? Biografia del ciclista
Gino Bartali nacque a Ponte a Ema nel 18 luglio 1914 e negli anni ’30 esordì come ciclista dilettante e vicenda la Coppa di Bologna nel 1934. Si iscrisse tra i professionisti nel 1935 e l’anno successivo riuscì a vincere il Giro di Lombardia, mostrando tutto il suo talento.
La consacrazione di Gino Bartale giunse nel 1937 quando, dopo aver vinto il Giro d’Italia, venne designato come capitano per il Tour de France e vinse in quell’anno anche questa competizione.
Il vero rivale di Bartali giunse solo nel 1940, un personaggio ben noto in Italia: Fausto Coppi. Durante la tappa Torino-Genova Bartali cadde per colpa di un cane che gli tagliò la strada e si fece male. Giunto alla fine della tappa Coppi era meglio piazzato e il direttore del team decise quindi di puntare sul giovane, mettendo in secondo piano Bartali. Coppi vinse il Giro per quell’anno, ma la carriera di entrambi si interruppe per l’arrivo della guerra che li obbligò ad uno stop di 5 anni.
Bartali però non mise mai da parte la sua passione e continuò ad allenarsi durante tutto il periodo della guerra, mentre per riuscire a vivere lavorava come riparatore di biciclette.
Bartali decise però di non stare con le mani in mano e di prendere parte alla Resistenza nell’unico modo che conosceva: pedalando. Dalla stazione di Terontola-Cortona Bartali arrivava fino ad Assisi con documenti e foto tessera nascoste all’interno della canna della bicicletta. Qui ad Assisi lasciava il tutto ad una stamperia segreta che avrebbe poi falsificato documenti per gli ebrei.
Questa azione valse a Bartali la medaglia d’oro al merito civile che gli venne consegnata nel 2006 dal Presidente della repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Bartali con le sue azioni riuscì a mettere in salvo ben 800 persone, permettendogli di non finire nei campi di concentramento.
Quando finì la guerra Bartali aveva ormai 31 anni e da tutti era dato per "finito" nella sua carriera, soprattutto perché Coppi era ben 5 anni più giovane di lui. Il ciclista riuscì però a mostrare a tutti quanto fosse forte e continuò a vincere tappa dopo tappa aggiudicandosi il Giro d’Italia nel 1947 e il Tour de France nel 1948.
Bartali concluse la sua carriera nel 1959 dopo un’infinità di vittorie e una carriera che riuscì a decollare sebbene fosse molto avanti con gli anni per il ciclismo. Il ciclista morì il 5 maggio 2000 colpito da un attacco di cuore.
Gino Bartali: i libri che raccontano la vita del ciclista
La figura di Bartali è stata nel tempo approfondita da alcuni scritti e libri, che hanno mostrato l’attività di un grande campione e di un grande uomo. Per approfondire la sua lotta al fascismo un interessante testo è senza dubbio "Gino Bartali. Una bici contro il fascismo" di Alberto Toscano. Un volume di approfondimento in cui si spiega l’attività che il ciclista svolse durante la Seconda Guerra Mondiale. Attraverso le tappe fondamentali del ’900 viene proposta una ricostruzione delle sua vita e delle sue imprese sia sportive che per la Resistenza.
Un libro che invece approfondisce il Bartali sportivo è "Coppi e Bartali" di Curzio Malaparte. In questo testo, pubblicato per la prima volta nel 1949, si legge una vera e propria lettera d’amore alla bici e al ciclismo, un testo che mette a confronto due grandissimi personaggi di questo sport, mostrando la grande forza fisica e soprattutto d’animo che li distinse.
Curzio Malaparte non spiega e descrive le loro gare, ma scrive dei modi con cui i due campioni affrontarono le loro sfide e delle modalità con cui si sentirono parte delle gare.
Consigliamo inoltre anche "Pesi massimi" di Federico Appel che attraverso la voce narrante di Cassius Clay racconta di sportivi che si sono spesi contro il razzismo. Tra i grandi personaggi dello sport che sono stati scelti c’è anche Bartali e la sua lotta per salvare gli ebrei dai campi di sterminio. Un testo che permetterà di conoscere personalità dello sport che hanno cercato di cambiare il corso della storia, dando un loro contributo per riuscire a lottare contro il razzismo.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Chi era Gino Bartali? I libri per approfondire il tema della maturità 2019
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