Codice Excalibur
- Autore: James Douglas
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Newton Compton
- Anno di pubblicazione: 2018
Un James Douglas più “in penna” che mai e un Jamie Saintclaire in gran forma nonostante la terribile notizia che lo riguarderà. È un thriller da prendere al volo, incalzante nelle fasi più drammatiche. coinvolgente nella ricostruzione dell’intrigo storico di turno. È “Codice Excalibur”, apparso in inglese nel 2013 ed ora approdato in Italia, nella scuderia Newton Compton (novembre 2018, 384 pagine, 7.43 euro l’edizione cartacea 2.99 l’eBook).
Abbiamo detto James Douglas, ma sarebbe più esatto chiamare lo scrittore scozzese col nome e cognome di battesimo Douglas Jackson, che ha portato alla notorietà internazionale firmando romanzi storici d’epoca romana.
Nella saga archeo-esoterica di Jamie invece l’azione si sposta ai nostri tempi, ma i riferimenti a vicende passate restano una costante, come negli altri titoli. Il più recente è “La piramide del faraone maledetto” (Newton Compton, 2017), firmato con lo pseudonimo scelto per raccontare le indagini del dott. Saintclaire, esperto in belle arti oltre che in belle donne e costantemente sulle tracce di portentosi oggetti del passato, ammantati di mistero.
Il nuovo romanzo si apre con un attentato sull’autostrada inglese M25: un incidente gravissimo, provocato volutamente, facendo schiantare un camion carico di sabbia, per poi eseguire una strage drammatica e sanguinosissima, descritta con una precisione e un distacco che piuttosto che raffreddare la partecipazione dei lettori la esaltano.
Dodici terroristi, mascherati e armatissimi, cominciano ad operare in una zona di tiro compatta, lunga un km e larga tre corsie, tra il new jersey centrale e il lato strada. Restano coinvolti più di mille veicoli e almeno tremila potenziali bersagli: gli sfortunati passeggeri degli automezzi, auto e pullman intrappolati. È l’equivalente britannico dell’11 settembre americano. Ancora più crudele, se possibile.
Chi sta compiendo una missione tanto sanguinaria “giustizia” tutti, non risparmia nemmeno i bambini. Hanno discusso a lungo sulla possibilità di farlo, ma c’è una lezione da impartire e:
nel mondo non esiste innocenza, tutti sono colpevoli, senza differenza d’età.
Il pensiero corre al terrorismo islamico, ma non sembra un atto criminale firmato “hallahu akbar” se il nuovo capo di al-Quaeda è convinto con rabbia che “degli infedeli” li stiano imitando. Uno dei terroristi, del resto, nasconde un paio d’occhi azzurri sotto il passamontagna. È caucasico, non di certo mediorientale. A coglierne lo sguardo, prima d’essere uccisa, è una delle tantissime vittime, Abbie, la compagna ventitreenne di Saintclaire.
Jamie resta profondamente turbato. Elabora con difficoltà un lutto tanto improvviso e doloroso. Allo stesso tempo, è scosso dalla smania di vendicarsi, nei confronti di dodici uomini molto addestrati, molto professionali, per niente fanatici vista la loro condotta gelidamente tecnica, ben diversa rispetto allo “sbattimento” spaccatutto dei terroristi islamici. Ma Saintclaire è pur sempre un agente internazionale a caccia di rari reperti storici e i suoi compiti lo richiamano alla realtà. Laureato a Cambridge in belle arti, parla spagnolo, tedesco e un russo un po’ arrugginito. Gira il mondo, conosce perfettamente la storia.
A riportarlo alla realtà del lavoro, è un ricchissimo conoscente, il banchiere Adam Steel, super collezionista di armi, spade in particolare. Ne possiede di rarissime. Ognuna ha una personalità, una storia. “Ogni spada ha una magia”, dice, è figlia del fuoco, dell’aria, della terra. Dei quattro elementi primordiali.
È Steel che gli affida un incarico pagatissimo (20mila sterline al mese più le spese), affiancandogli come valido collaboratore un suo uomo di fiducia, Gault, ex militare, agente segreto, un po’ di tutto. Avanti in età, ma sempre in gamba. L’obiettivo è ritrovare Excalibur, la spada di Artù, il re dei cavalieri della Tavola Rotonda. Ha un valore inestimabile e straordinaria forza esoterica.
La traccia da seguire è indicata nel memoriale di Wulf Ziegler, anziano gentiluomo tedesco, morto un anno prima. Da giovanissimo, era stato inviato in Inghilterra nel 1937, alla testa di un gruppo di studenti germanici, in visita nel quadro di uno scambio culturale. Erano in realtà componenti della gioventù nazista, incaricati di osservare le postazioni militari, navali, industriali e riferire ai comandi in Germania.
Al ragazzo, inoltre, il capo delle SS Himmler aveva affidato una missione ancora più speciale… sotto questo aspetto, il manoscritto Ziegler diventa un Codice per arrivare ad Excalibur e “fare la storia fare la storia”, dichiara Steel con enfasi. Se davvero esiste, è la spada più importante di tutti i tempi. È apparsa qualche volta nei secoli e a quanto pare dall’Inghilterra il giovane Wulf ha di sicuro recato con sé un tesoro. È stato consegnato ad Himmler e da questi messo a disposizione dell’Anenherbe, l’organizzazione nazista che cercava di trasformare l’esoterismo in uno strumento militare.
Sembra che nel 194 dodici generali delle SS si siano riuniti in un castello, in Prussia, per rinnovare un antico rito.
E dodici sono anche i terroristi ancora in giro, in un’Inghilterra in stato d’assedio.
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