Colazione al Grand Hotel - Marina Ripa
- Autore: Meana
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2016
“Moravia, Parise e la mia Roma perduta” è il sottotitolo del volume “Colazione al Grand Hotel” (Mondadori, 2016) nel quale Marina Ripa di Meana racconta il post Dolce vita visto attraverso il suo sguardo di donna unica.
“Verso la metà degli anni Settanta mi sistemai per alcuni mesi al Grand Hotel. Fu un periodo come fuori dal tempo. Non avevo una lira in tasca, ma vivevo come una miliardaria, viziata e coccolata. Per alleviare quella specie di clausura di lusso invitavo spesso a colazione due amici, Alberto Moravia e Goffredo Parise”.
Inizia da qui il flusso dei ricordi di Maria Elide Punturieri detta Marina, coniugata con Carlo Ripa di Meana, già divorziata da Alessandro Lante della Rovere dal quale ha avuto una figlia, Lucrezia. Una vita memorabile quella di Marina, nata agli inizi degli anni Quaranta dello scorso secolo in una famiglia borghese, figlia di un avvocato romano, cresciuta a Roma nel quartiere Parioli. Se nel bestseller “I miei primi quarant’anni”, redatto nel 1984, l’autrice rievocava la prima parte della sua esistenza di donna bellissima “sopra le righe”, in queste pagine, Ripa di Meana scrive una nuova, inedita puntata della sua autobiografia.
“Il libro di Marina è un gioiello, lei ha la capacità di restare sempre efficace e viva quando ricorda”
ha scritto recentemente sul Corriere Raffaele La Capria, che faceva parte anche lui di quel gruppo di intellettuali che frequentavano i luoghi canonici della Dolce vita romana quali il Grand Hotel vicino a Piazza Indipendenza e il mitico bar Rosati a Piazza del Popolo. Formidabili quegli anni quando “Roma era un paradiso”, parafrasando il libro di Stefano Malatesta, quando nella Città Eterna transitava davvero mezzo mondo e Marina girava per le strade dell’Urbe su una Princess Bianca avendo come autista il garzone del fornaio sotto casa in via Borgognona. Distinzione e sfrontatezza, autenticità e immediatezza, eccoli i tratti distintivi di Marina, antesignana e anticonformista per eccellenza. L’autrice è una testimone in prima persona di un’epoca dove
“si viveva con niente, si campava di fantasia”.
Ecco come tra mondanità e cultura, ci si scambiava pettegolezzi e confidenze. Moravia e Parise, testimoni di nozze del secondo matrimonio dell’autrice erano curiosi degli amori di Marina, della vita che passava nel suo atelier di Piazza di Spagna, delle dicerie sulle signore di Roma che vestiva.
I celebri scrittori sicuramente vedevano in Marina Ripa di Meana l’intenditrice di vita. Corteggiatissima, Gianni Agnelli diceva che era la donna più bella del mondo, Marina ha confessato che il suo grande amore di gioventù è stato l’artista Franco Angeli, da lei amato di un amore folle.
“Così folle che, per procurargli la droga, ho fatto di tutto. Compreso prostituirmi”.
Da antologia il primo incontro tra l’autrice ed Elsa Morante, avvenuto in un ristorante della Capitale a Campo de’ Fiori. Al tavolo i commensali erano Dario Bellezza, Sandro Penna e un suo amore, soprannominato “Culo Zozzo”, Carlo Cecchi e la stessa Elsa Morante. Marina arrivò in ritardo e...
“Quando ci presentarono, Elsa fece una faccia schifata e disse in tono acido: «Sarebbe tutta qui la famosa Marina, tutta qui ‘sta gran bellezza?»”.
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