Contro i papà. Come noi italiani abbiamo rovinato i nostri figli
- Autore: Antonio Polito
- Genere: Filosofia e Sociologia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2012
Antonio Polito, giornalista di razza, non ha dubbi: se i figli diventano bamboccioni la colpa è dei padri (italiani). Pur di tenerli in casa pagano l’università per intero e poi chiamano un sindaco, un amico di, per trovare lavoro a figli che si sono laureati tardi. L’importante è che l’occupazione sia vicino casa. Pubblicato da Rizzoli nel 2012, Contro i papà. Come noi italiani abbiamo rovinato i nostri figli è un libro ottimista contro chi vuole per forza pensare che i giovani vivono in un mondo inquinato, che finirà presto per renderli inattivi e pessimisti.
Polito si rifiuta di pensare che tutto vada male, anzi la situazione mondiale di benessere è accresciuta. I figli hanno il diritto di studiare, se vogliono all’estero, sperando che la stadio italiano riconosca legali Phd e master in altri paesi.
L’autore fa una riflessione sui cosiddetti disoccupati: la verità è che troppi giovani non cercano lavoro, non studiano, non fanno niente aspettando che il padre premuroso li smuova dall’inerzia, mettendosi lui in giro a chiedere se ci sono possibilità lavorative.
Ma voi papà premurosi e permalosi starete pensando:che vuol dire ricerca «attiva» del lavoro? I miei figli stanno «attivamente» cercando lavoro, eccome se lo stanno cercando; però non lo trovano. Purtroppo le cose non stanno così: i vostri figli, in grande maggioranza, sono a casa ad aspettare che voi, padri e madri, troviate loro un lavoro...E infatti la gioventù italiana un primato
ce l’ha: è quello del numero di giovani perfettamente inattivi, in quanto non lavorano, né studiano, né stanno apprendendo un mestiere: sono i cosiddetti Neet, “Not in Education, Employment or Training”.
È la triste verità. L’Italia ha il record europeo di Neet: quasi venti giovani su cento non fanno assolutamente
nulla, né cercano di farlo (circa 50 giovani su 100 studiano).
Insomma un disastro per Polito e l’unica è andare all’estero e allontanarsi anche per questioni emotive, per marcarsi un territorio indipendente dalla famiglia d’origine.
L’autore respinge la forza millenarista, il pessimismo cupo. I giovani (e sotto questa parola arriviamo anche a uomini e donne di 35-36 anni) devono non tener conto di rendite familiari, di case in affitto, niente assistenzialismo genitoriale. E anche per gli adolescenti non va meglio e lo dimostra il travolgente successo de Gli sdraiati di Michele Serra.
Contro i papà. Come noi italiani abbiamo rovinato i nostri figli
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