Cortesie per gli ospiti
- Autore: Ian McEwan
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Einaudi
La vita di Colin e Mary, così come la conosciamo all’inizio del volume, in vacanza, è sospesa e segnata da una logica fatta di contraddizioni:
- condividono la camera d’albergo ma dormono in letti separati;
- trascorrono il tempo davanti alle vetrine dei negozi senza mai entrarvi;
- menzionano continuamente le loro cartine stradali ma sembrano perdersi continuamente per le vie di una città sconosciuta.
“Da solo, forse, ciascuno di loro avrebbe esplorato la città con piacere, seguendo i propri capricci, libero da mete e quindi contento o ignaro di essersi perduto. Ma ciascuno conosceva l’altro almeno quanto se stesso, e la loro intimità, un po’ come un bagaglio eccessivo, era qualcosa di cui preoccuparsi costantemente”.
Il loro muoversi per la città, il modo in cui scandiscono le giornate e vivono in silenzio, sembra organizzato secondo un copione ben preciso, un copione che non ammette sorprese né passioni, anche nell’amore.
Il rapporto descritto è talmente cristallizzato che è persino difficile percepire se questo ménage sia condiviso, se procuri felicità o, al contrario, una qualche voglia di stravolgimento.
Il tutto scorre, all’inizio dell’opera, nello stesso modo in cui si muove una Venezia descritta da McEwan in maniera magistrale: a fior d’acqua e con lentezza, come si muovono i turisti accaldati per le calli tortuose.
Paradossalmente sarà un evento tanto inatteso quanto tragico a scuotere i due personaggi e a catapultarli in una dimensione diametralmente diversa dalla loro routine.
Conoscere Robert e Caroline costituirà per loro l’inizio di una nuova vacanza, fatta di una ritrovata passione, di giornate trascorse senza orari e senza cartine, di un girovagare vacanziero, di chiacchiere e confidenze.
Purtroppo, il prezzo da pagare per questa ritrovata complicità sarà altissimo: Robert “rapisce” i due nuovi amici in una spira di “cortesie per gli ospiti” che fin dall’inizio tradiscono un’affettazione quasi diabolica.
Il rapporto tra Robert e Caroline è tanto misterioso e “malato” quanto è scontato e piatto quello tra i due protagonisti.
L’epilogo è, in ogni caso sconvolgente e inaspettato, solo annunciato (ma, purtroppo, lo si capirà soltanto a lettura ultimata) dall’ultima separazione di Colin e Mary:
“Anche Colin stava per parlare a Mary, e allungò il collo per cercare di vederla dietro a Robert, ma la porta si stava chiudendo e Robert lo stava pilotando dolcemente verso le scale”.
Cortesie per gli ospiti
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McEwan si rivela bravissimo a descrivere, raccontare, indagare le debolezze umane. Come avvenuto in "Chesil beach", in cui ha analizzato le insicurezze di una coppia neosposata, anche qui affronta il non detto, la mancanza di dialogo, la difficoltà di comunicare di una coppia.
Una coppia come Colin e Mary, i protagonisti di questo breve libricino, che incedono a piccoli passi nella vita e nel loro rapporto che è scandito da una quotidianità fatta di rituali e procedure, di giorni uguali agli altri, di sguardi schivi.
A spezzare la monotonia, la quotidianità ci pensa una nuova figura, oserei dire sinistra, che aleggia su di loro, che in qualche modo rompe gli argini. Una figura, un essere misterioso che sembra manovrare le fila delle loro vite come un burattinaio facendoli sprofondare in un abisso e dando al romanzo quel tocco noir che lascia annichiliti e che sconvolge, come un perfetto thriller orchestrato sapientemente da McEwan.