Solar
- Autore: Ian McEwan
- Anno di pubblicazione: 2010
L’ultimo romanzo di Ian McEwan, atteso da critici e pubblico e immediatamente osannato dalla stampa, è un libro lungo, complesso, pieno della strabordante personalità del protagonista, il fisico premio Nobel Michel Beard. Un romanzo che non si legge tutto d’un fiato. A me è capitato di fermarmi spesso nella lettura, di tornare indietro, di rileggere le pagine dove si fa più difficile la comprensione per il lettore non scienziato dei temi centrali che il romanziere affronta: il riscaldamento globale della terra, la ricerca di combustibili puliti che sostituiscano carbone e petrolio, lo scontro economico e tecnologico tra Europa e Usa nella ricerca di energia alternativa.
Lo scrittore inglese costruisce un romanzo diviso in tre parti, relative a tre diverse fasi della vita privata e professionale del protagonista, ma non tralascia il ricorso a frequenti flashback tesi a disegnare a tutto tondo il suo personaggio, del quale non ci viene risparmiato nulla.
Incontriamo Beard per la prima volta nel 2000, sposato con la bellissima Patrice, molto più giovane del marito, apprezzata come sosia di Marylin Monroe. Le continue infedeltà del marito però hanno provocato la rabbia di Patrice che per provocarlo si è buttata tra le braccia di un nerboruto muratore, conosciuto mentre lavorava in casa per lavori di manutenzione. Rodney Turpin avrà un posto importante nello svolgimento del romanzo. Compare un altro giovane fisico, Tom Aldous, impiegato nel centro di studi di cui Michel Beard è il “grande capo”. Questi ha in testa un grande progetto per la trasformazione dell’acqua in energia solare di cui vorrebbe parlare al famoso premio Nobel, ma non riesce a catturare l’attenzione del suo superiore fino a quando, accompagnandolo a casa una sera, ne incontra la bella moglie. Tra i due scocca una scintilla che avrà un complicato seguito di cui non accenno per non svelare l’intreccio del libro.
La seconda parte del romanzo si svolge nel 2005, molte cose sono mutate nella vita di Beard, i suoi orizzonti si sono modificati, vive una nuova giovinezza scientifica e anche una nuova vita sentimentale. Compare al suo fianco una nuova compagna, la raffinata Melissa, che lo spinge verso un futuro condiviso, dal quale però egli continua a fuggire; le sue condizioni di salute si stanno aggravando soprattutto per uno stile di vita insano. Beve come una spugna, mangia cibi insani, soffre di molti disturbi dovuti ad un peso eccessivo, sono in agguato disturbi gastrici e circolatori, vive una vita sessuale sregolata. Eppure prosegue nella sua ricerca di una fama che gli derivi dall’aver risolto i problemi energetici del mondo, a qualunque costo, anche della sua stessa vita.
McEwan descrive un personaggio doppio: pubblico e privato non sono sempre equivalenti e premi e fama mondiale non cancellano la pochezza, la meschinità, l’amoralità, la mancanza di rapporti affettivi di un qualche spessore che il professor Michel Beard mostra nei suoi comportamenti privati. Il finale, ambientato nel 2009, in un crescendo di avvenimenti tesi verso la catastrofe, non sono che la risposta scontata alle premesse che lo scrittore ci ha anticipato con lentezza, disseminando segnali e seguendo il personaggio lungo l’intera sua vita.
Se il mondo della scienza è quello che McEwan ha ricostruito nel suo romanzo, c’è davvero da preoccuparsi per il futuro del pianeta. La mancanza di pietà nei confronti di Beard, delle sue donne, degli scienziati, dei giornalisti, dell’intera società inglese fanno di McEwan un romanziere eccellente, dallo stile teso e pieno di ritmo, anche se volutamente lascia nei lettori un grande senso di inquietudine e di provvisorietà. I due episodi più significativi del romanzo si svolgono metaforicamente in un fiordo gelato della Norvegia con 30 gradi sotto zero, e nel deserto del New Mexico, con 50 gradi di calore: è in questi luoghi del pianeta che Michel Beard è tenuto a misurarsi con se stesso, e noi con lui.
Solar
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Solar è veramente TERRIBILE!
Non ha una trama... le vicende del protagonista si alternano in modo assurdo, senza suscitare un minimo di pathos, d’interesse, di curiosità!
Si continua la lettura sperando in un qualche cambiamento, in un miracolo che possa piacerti almeno un pò ma si arriva alle ultime pagine e si ci deprime completamente!
..e pensare che un suo precedente libro "l’inventore dei sogni" mi aveva lasciato un bellissimo ricordo di questo scrittore. Peccato!
Sconsiglio caldamente la lettura!
Lorenza
Rispondo a Lorenza: il fatto che non ci sia trama è discutibile, comunque nella narrativa di McEwan come in parecchia narrativa inglese contemporanea spesso la trama è la cosa meno importante.Anche io ho letto libri migliori di questo autore, ma mi è sembrato interessante il modo di entrare nella complessità dei fenomeni scientifici, delle attese epocali che abbiamo, delle incertezze sul futuro del pianeta. Un libro di ampio respiro, direi, paragonato ai nostri romanzi di 50 pagine, autoreferenziali, monotematici, che vanno per la maggiore e occupano le classifiche....comunque è bello dissentire! Purchè si legga.....
Premetto che sono un fanatico di McEwan: ho letto tutto e lo adoro.
Ma...seppur anche questo libro SIA da leggere, perchè ci sono pagine interessanti, perchè la descrizione psicologica è sempre eccezionale, perchè comunque scrive benissimo etc., non mi sembra un libro riuscito.
La trama e il personaggio è come se siano sfuggiti all’autore stesso, come se avesse voluto metterci troppo dentro e alla fine spesso si perde di vista il senso complessivo, la descrizione minuziosa del protagonista a volte ce lo fa percepire come se non fosse lo stesso. Ad un certo punto c’è un delitto che finisce in farsa e la storia continua senza neanche tenerne conto psicologicamente. Ci sono troppi salti e vuoti narrativi fra le tre parti del libro cosicchè si perde la visione d’insieme. Il protagonista cambia ma non si evolve. Leggetelo, perchè come sempre è una meditazione sull’uomo e la società contemporanea di grande spessore, ma non aspettatevi un capolavoro. Che anche McEwan sia frammentato e precario? O forse la struttura stessa del libro segue anzichè il modello meccanicistico della realta quello quantico? 😉