Cronache private di Valentina Parasecolo

Continuano nella narrativa italiana gli esordi di giovani donne. Valentina Parasecolo con una solida carriera di giornalista alle spalle, si cimenta in un romanzo in cui viene adombrata la ricostruzione di un delitto feroce che sconvolse l’Italia del 1969, quando a Viareggio fu rapito e poi trovato ucciso un bambino di appena dodici anni, Ermanno Lavorini.

La trama del romanzo, Cronache private (Marsilio, 2023), è ovviamente opera di fantasia, e altrettanto sono i nomi, i luoghi e le vicende dei vari protagonisti, intorno ai quali ruota la tragica sequenza di fatti che restituiscono un clima che avvolse la società italiana inaugurando l’epoca che fu definita con un’efficace espressione: “Anni di piombo”.

In un piccolo paese in riva a un lago, tra Umbria e Lazio, si svolge il centro della storia che ha come personaggi principali la sarta aostana Dora Bois e il fotoreporter Giovanni Pitorsi.
I due si erano conosciuti giovanissimi in Maremma, lei si trovava in casa col fratello mentre la madre Milena era ricoverata a Torino; lui era un tombarolo, alla ricerca di reperti etruschi da rivendere. Durante uno scavo clandestino Giovanni era stato colpito dal coperchio di una tomba restando invalido; una spilla preziosa trovata nella tomba che Giovanni regala alla giovane Dora, sarà la scintilla che li unisce.
Tuttavia, dopo aver passato giornate d’amore e di desiderio, Giovanni la lascia. La disperazione di Dora la porterà alla follia.

Per sei mesi la donna vivrà esperienze traumatiche in manicomio, per poi essere salvata da Angelo Pent, uno psichiatra che si innamora di lei. La coppia si trasferisce a Ferso dove, nella comunità provinciale, trovano un ruolo significativo: Dora che ormai è una brava sarta piena di estro apre un atelier, succursale di “Milena confezioni” di Torino, mentre Angelo, socialista, diventa sindaco. I due restano fidanzati, ma comunque sono in vista nella piccola comunità che sta crescendo da quando un ambizioso imprenditore ha aperto sul lago “Il Porticciolo”, che attira molti villeggianti dalle grandi città e fa crescere il turismo nella zona.
Quando il dodicenne Sergio, che vive von la madre governante presso i marchesi Altoviti , feudatari della zona, scompare nella notte in cui si attende l’allunaggio dell’Apollo, si pensa a un rapimento. Purtroppo pochi giorni dopo viene rinvenuto in riva al lago il corpo del bambino, ucciso lo stesso giorno della scomparsa.

Il delitto scatena l’opinione pubblica, la stampa nazionale, i carabinieri, alla ricerca dell’autore di una simile atrocità. C’è un bosco di faggi fuori del paese, dove sembra avvengano incontri di pedofili con ragazzi che si prostituiscono; ma ci sono anche altri misteri. Un gruppo di adolescenti è invischiato in un Fronte neo-monarchico, dietro al quale ci sono adulti anticomunisti che preparano quello che poco dopo sarà davvero portato avanti da Junio Valerio Borghese, che compare non a caso anche nella cittadina.
Attentati dinamitardi progettati quasi per gioco, prove di un attentato alla democrazia che si preparava in quegli anni drammatici, sono i veri fatti che invece vengono depistati, deviati sulla presunta omosessualità di personaggi importanti, sulla corruzione morale della sinistra soprattutto, tra i quali si ricordano un imprenditore innocente e anche lo stesso sindaco Pent.

I due protagonisti, Dora e Giovanni, si incontrano dopo anni, forse si amano, ma certamente non riescono a unire le loro traiettorie, che sembrano divergenti. Sono due caratteri ben definiti, molto ben raccontati con una lingua densa, ricca di spunti di riflessione e di metafore, mai banale ma molto aderente alla ricostruzione di un’atmosfera sociale e politica che gira intorno a eventi che cambiarono la storia del nostro Paese: mi riferisco alla strage di Piazza Fontana a Milano nel 1969, e ai vari attentati che in molte parti d’Italia minacciarono le istituzioni democratiche, fino al rapimento di Moro nel 1978.

Dora Bois e Giovanni Pitorsi sono due naufraghi che cercano l’amore, la stabilità, l’affermazione professionale, ma, nel fondo, sono due persone oneste che hanno a cuore la sorte di un bambino innocente, anche se la Storia, più grande di loro, prende il sopravvento. Nelle ultime pagine, il resoconto del processo che per lunghi anni si trascina a carico dei colpevoli, finisce annacquato e lascia nei due, che si erano battuti con coraggio alla ricerca della verità, un’amarezza profonda.

La stessa cosa valeva anche per la verità: da una pretesa urlata sui giornali o nelle aule di tribunale, s’era tramutata nel sospiro di un bambino che nei sogni finalmente rivelava tutto alla propria madre. Con questa certezza sul significato di perdita dell’amore, Dora continuava a vivere.