D’Annunzio e il suo dialetto
- Autore: AA.VV.
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2016
Il rapporto tra D’Annunzio e il suo dialetto non è certo un tema particolarmente noto al grande pubblico, e proprio perché “insolito” questo argomento potrebbe suscitare maggiore curiosità.
A coloro che non hanno mai approfondito la questione dovrebbe interessare D’Annunzio e il suo dialetto, un volume pubblicato nel 2016 da Solfanelli. Il libro raccoglie i saggi Lu dialette de D’Annunzie di Licio Di Biase e Le poesie di D’Annunzio in dialetto: uno studio linguistico di Daniela D’Alimonte, la presentazione dell’opera è di Vito Moretti.
Parlando di Pescara e degli Abruzzi il Vate utilizzò spesso il vernacolo, ma lo fece sempre a suo modo, secondo la sua sensibilità, seguendo il suo desiderio di trasfigurare la sua terra natale in un Abruzzo ancestrale, esagerando alcuni aspetti antropologici.
Accanto all’analisi linguistica, sono fondamentali gli approfondimenti di carattere storico sui luoghi citati e sulla biografia dello scrittore.
Il padre del poeta scelse di farlo studiare a Prato per sprovincializzarlo e fargli perdere la cadenza propria della sua parlata, tuttavia questa imposizione generò in D’Annunzio un senso di nostalgia delle origini che attraversa una parte della sua vastissima produzione in versi e in prosa. Ecco quindi svelato un D’Annunzio sconosciuto ai più, che cerca – non senza fatica – di riavvicinarsi alla lingua dei suoi cari.
Il libro di Solfanelli è l’occasione per rispolverare alcuni scritti minori del grande esteta, i due brevi studi si lasciano leggere volentieri e possono essere apprezzati anche da chi non è uno specialista o un cultore; pur trattandosi di saggistica, i brevi capitoli sono appassionanti come una novella... una “novella della Pescara”, ovviamente.
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