D’Annunzio e la magia della moda
- Autore: Paola Sorge
- Casa editrice: Elliot
- Anno di pubblicazione: 2015
Gabriele D’Annunzio poeta, letterato, giornalista, mondano, gaudente, soldato, vate, politico. Lo abbiamo seguito, letto, studiato in tutte le forme della sua poliedrica personalità di artista, ma in quanto uomo di estreme passioni un capitolo della sua vita è dedicato alla moda, soprattutto femminile, alla quale dedicò molte delle sue energie creative e di un’innegabile competenza, aspetto che la scrittrice-giornalista Paola Sorge approfondisce con intelligente leggerezza nel libro appena uscito per Elliot, dal titolo efficacissimo: D’Annunzio e la magia della moda.
Mago era il Vate, capace di trasformare giovani donne banali in regine del gusto: tutte le donne con cui ebbe rapporti furono rivestite con la sua fantasia, il suo buon gusto, l’amore per le stoffe, i tessuti, i colori, i materiali, biancheria intima, calze di seta, pellicce, bluse, abiti, scialli, veli. Di tutto aveva cura il poeta, aiutato in questo da una serie di sarte, con le quali stabilì rapporti intensi e privilegiati: Marta Palmer, sarta milanese, confezionerà meravigliosi abiti per Luisa Baccara, riprodotti nel libro in splendide foto; Edwige Bastianini Bellmann, una sarta austriaca che lavorerà per lo stesso D’Annunzio confezionando per lui mantelli, cappe, camicie preziose, su modelli che lui stesso disegnava; e infine Biki, la grande sarta capace di confezionare biancheria intima di grandissimo gusto, molto sexy, diremmo oggi, in tempi in cui l’attenzione al “sotto” era meno comune nell’uso delle nobildonne.
La prima grande ispiratrice del giovane giornalista appena giunto dalla provincia fu la moglie, la diciannovenne Maria Hardouin di Gallese, che dopo il rapimento e il matrimonio segreto divenne la consigliera del marito nei suoi pezzi di cronaca mondana, facendo di lui un “arbiter elegantiarum” molto seguito ed ascoltato dalle lettrici della Cronaca Bizantina e della Tribuna, vista la sua presenza nei salotti, nei teatri, nei palazzi nobiliari dove si svolgevano i riti mondani dei quali il futuro Vate era una assiduo frequentatore ed un elegante testimone.
Nel romanzo di ambiente romano che gli darà la fama, Il Piacere, D’Annunzio descriverà la protagonista femminile, la “femme fatale” Elena Muti, con tutti gli accessori della moda che facevano delle donne di quella società modelli inimitabili:
“Un mantello di panno Carmélite, con maniche nello stile dell’Impero tagliate dall’alto in larghi sgonfi, spianate e abbottonate al polso. Con un immenso bavero di volpe azzurra per unica guarnitura, copriva tutta la persona senza toglierle la grazia della snellezza”
Così si presenta la donna al ricevimento di Palazzo Farnese dove avviene l’incontro con Andrea Sperelli, il dandy aristocratico romano, alter ego dell’autore. Anche lui, prima di uscire per un ricevimento, cura nel dettaglio i particolari della vestizione.
“Sopra un grande sarcofago romano, trasformato con molto gusto in una tavola per abbigliamento, erano disposti in ordine fazzoletti di batista, guanti da ballo, gli astucci delle sigarette... e cinque o sei gardenie fresche in piccoli vasi di porcellana azzurra…”
Il libro è una vera miniera di informazioni sulle abitudini, i gusti, la personalità dei vari personaggi che incrociarono D’Annunzio nella sua lunga vita: da Mariano Fortuny, i cui tessuti preziosi rivoluzionarono la moda del 900, nel libro è riprodotta una foto di Eleonora Duse che indossa un abito sontuoso del sarto veneziano, alla ballerina Ida Rubinstein e poi Tamara di Lempicka e tutte le infinite amanti e muse ispiratrici del poeta.
Ines Pradella, “Fiammetta”, una eterea fanciulla di Gardone che si prepara alla prima notte con il vate è emozionata:
“Il suo problema era che cosa indossare per non sfigurare davanti all’ormai leggendario personaggio; si precipitò dunque in una delle migliori sartorie della zona...”
Paola Sorge correda il suo libro con tanti aneddoti, citazioni, lettere e con una documentata e vasta bibliografia, che non appesantisce il libro, che è frutto di uno studio profondo, ma risulta di piacevolissima lettura.
D'Annunzio e la magia della moda
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