Dal Risorgimento al Fascismo 1861-1922 di Domenico Fisichella

Domenico Fisichella, nato nel 1935 a Messina, ha il Physique du Rôle dell’uomo di libri: colto, accademico nell’eloquio, forse un po’ austero. E’ stato infatti professore universitario a Roma e Firenze, senatore, ministro dei Beni culturali, cofondatore di Alleanza Nazionale. Anni dopo, in dissenso con il gruppo dirigente, se ne andò per approdare sulle sponde della Margherita. Intellettuale di ispirazione cattolica e monarchica, con una bibliografia all’attivo lunga qualche metro, propone questa rivisitazione storica del periodo compreso tra il primo governo dell’Italia unita e l’avvento al potere di Mussolini.

Tralasciando date ed avvenimenti tipici della manualistica, il saggio ripercorre sessant’anni di storia nazionale in cui il Paese si è delineato e sviluppato, arrivando a conquistare un certo ruolo nei rapporti internazionali tra le grandi potenze di allora (Francia, Inghilterra, Prussia, Austria, Russia).
L’evoluzione amministrativa, politica, industriale e sociale di una nazione che, grazie al Risorgimento - uno dei periodi per noi italiani più significativi, affascinanti, esaltanti, da esserne orgogliosi in eterno -, è riuscita a ritagliarsi una propria identità nazionale, dopo secoli di divisioni tra regni, ducati, stati e staterelli.

Fisichella registra la dinamica storica di quell’arco temporale, sottolineando sempre la situazione politica dei vari periodi, degli attori principali dei governi dell’epoca, e con un occhio costantemente rivolto anche alle relazioni con gli altri stati europei.

Gli argomenti toccati presuppongono almeno un minimo sindacale di conoscenze della materia. Poco più di trecento pagine, agevoli e comprensibili, dense comunque di acute e raffinate analisi. Talvolta salta all’occhio una scrittura asciutta e concreta, di taglio giornalistico. Altre volte, però, il professore si lascia prendere la mano da un linguaggio aulico, forbito, elegante, retrò: il quasi ottuagenario autore, del resto, è figlio dei propri tempi, ovvero quando saper scrivere voleva dire ancora rispettare determinate forme e regole stilistiche, di cui ormai si sono perdute le tracce da tempo. Un libro pensato per studiosi e appassionati di storia politica.