Delitto sotto le torri di Luca Viozzi

Delitto sotto le torri (Giaconi Editore, 2021) è un giallo moderno che mi ha attirato subito. Il commissario di polizia è delineato molto bene e potrebbe dare origine a un’avvincente serie di romanzi. La comunità di personaggi ha i suoi tic, la sua personalità e, infine, i pregi e i difetti sono riconoscibili e molto ben delineati.
L’ambientazione poi è sublime.
L’autore, Luca Viozzi, è esordiente ma la sua scrittura è niente male: chiara e moderna. Ogni personaggio ha un suo linguaggio specifico.

Come ogni libro giallo ha il suo morto, in questo caso i cadaveri sono due: un architetto e la sua amante ritrovati in un hotel a San Benedetto del Tronto. Il figlio di lui risulta scomparso. Dall’ultima telefonata che ha fatto, afferma di stare a Roma.
Ma qualcosa non torna. La madre, ormai vedova, è sicura che il giovane si trovi in America insieme alla fidanzata. Chi ha ucciso il padre? Dove si trova adesso il figlio? Dietro a questi avvenimenti si snodano misteri e segreti davvero inspiegabili.

Il romanzo si sviluppa in modo armonico su due filoni: la caccia all’assassinio del padre e le innumerevoli piste da verificare per ritrovare il ragazzo. Il commissario Filippo Salviati deve fare i conti con una matassa davvero intricata fatta di poteri forti, depistaggi, simboli esoterici e corruzione.

Un giallo che mi è stato consigliato e che ho divorato in pochi giorni. I capitoli sono come ciliegie, uno tira l’altro. L’autore magistralmente crea suspense e colpi di scena che non ci si aspettano.
Aspetto un secondo capitolo che vede come protagonista il commissario Salviati, trentaseienne fidanzato con una donna più grande di lui che tenterà di portarlo al matrimonio. Ma la faccenda è talmente grossa che i suoi pensieri puntano su un’altra direzione. Decisamente, però, è un uomo davvero da scoprire.