Desiderio di altri mondi
- Autore: Alessandro Portelli
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2012
Memoria in forma di articoli
Parlandone con Carmine Donzelli, il giornalista Alessandro Portelli ha deciso di creare una sorta di autobiografia con i suoi articoli e interventi: un diario in forma di articoli del manifesto, giornale per cui scrive. L’autore si dimostra mai banale, anche quando la sua ideologia, politica ed esistenziale, prende il sopravvento e quindi può dare agli articoli una patina di "già letto", quando i suoi sentimenti di scrittore sono palesi, nel desiderio di essere scrittore e giornalista. Quello che Portelli più odia è l’uomo a "una dimensione". In un futuro lontanissimo lui vede che:
"non ci sono più crisi spirituali, conflitti interiori, disaccordi coniugali, correnti interne di partito; oggi tutti, fin dalla nascita, sappiamo distinguere il bene dal male... dedicarci all’ideale sommo e supremo per cui l’uomo è stato creato: il lavoro e la produzione"
Il libro procede con il primo scritto per il manifesto, datato 1971 (l’ultimo invece è datato 2011), quando a scrivere sui giornali si arrivava presto, senza master in comunicazione e giornalismo e stage che allungano il brodo.
Tra le cose rilevanti, in tantissimi articoli, ci sono:
- una disanima spassosa del film Guerre stellari,
- un articolo sulla poesia che gli valse una telefonata di complimenti da parte di Franco Fortini,
- l’immergersi nei problemi americani con la mente libera, anche a costo di tenere a freno la proprie idee preconcette,
- un articolo geniale su critica letteraria e calcio, ovvero trovare tracce di strutturalismo linguistico negli articoli riguardanti lo sport che riempe le pagine di "Tuttosport".
A volte malmostoso e attraversato da furori e da polemiche, a proposito del femminismo mai arrivato tra le terre di Irpinia, dove le donne fanno le contadine in una società patriarcale, o tra le musulmane, precisamente le iraniane, scrive:
"In più, questo discorso su quanto sono oppresse le donne altrove mi sembra un intenzionale monito alle donne che hanno affermato di sentirsi oppresse (magari di meno, magari diversamente, chissà), anche qui: care ragazze, levatevi i grilli dalla testa, ringraziate Dio che non vi ha fatto nascere in Irpinia o in Iran e piantatela di romperci le scatole".
(Diciamo che l’articolo è del 1981 e tante cose sono cambiate, credo proprio il concetto di femminismo).
Sulfureo e bizzoso, anche, senza andare comunque contro corrente con un progetto già stampato, ma molto all’impronta, sentiamo in molti articoli la dura verità: sono invecchiati. A parte una quota di evergreen, gli altri articoli (magari datati 1979) lasciano la sensazione che Portelli sia rimasto, come dire, "antico", ma non lo è nel periodo in cui scrive. Rileggiamo fatti vecchi, come la guerra in Iraq o l’ascesa di Berlusconi, ma nei quali si ritrova un’intuizione, un resoconto che è valido anche oggi. Un libro vivissimo, dunque, pur nelle sue contraddizioni, in cui il giornalista da ringraziare sembra il compianto Beniamino Placido, professore e mentore dell’autore: il giornalista che Portelli vorrebbe ancora diventare.
Desiderio di altri mondi. Memoria in forma di articoli
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