Design di Alberto Bassi

Design. Progettare gli oggetti quotidiani

Una lampada, una bicicletta, un computer... ma anche «cose» immateriali sono il frutto di un processo globale di progettazione nel quale convergono ideazione, produzione, comunicazione, utilizzo, consumo e riuso. In una parola: design.

C’è stato un tempo in cui si pensava che il design fosse solo un esercizio di stile fine a sé stesso, come quelle avveniristiche concept car costruite sul telaio di un’auto da tutti i giorni, destinate a solleticare l’immaginazione, ma anche a restare solo un sogno.
Eppure oggi riconosciamo immediatamente un oggetto degli anni ’60, ’70, ’80…
Come possono passare inosservate le linee del "Duetto" Alfa Romeo, oppure le forme affusolate del famoso televisore Argo di Brionvega, ed ancora la caratteristica caffettiera Bialetti, la poltrona a sacco, la Vespa della Piaggio? Cosa rende questi oggetti così unici ed inconfondibili, oltre naturalmente alla componente tecnologica? Proprio il Design.

Alberto Bassi, storico e critico del design che ha già all’attivo i libri “La luce italiana” e “Design anonimo in Italia”, ne ripercorre la storia, spiega un mestiere, fino a collocare la sua lente d’ingrandimento sul caso italiano. Non dimentichiamo che in fatto di design siamo apprezzati in tutto il mondo.
Un fenomeno che, al fin dei conti, è esistito da sempre (un elemento del design è l’ergononomia, ovvero la comodità d’uso), ma che ha saputo imporsi all’attenzione della società solo con la rivoluzione industriale, quando il design è diventato un elemento imprescindibile per la riconoscibilità di un marchio di fabbrica e di un brand, come si ama dire oggi.

Anche questo volume, come tutti quelli della collana “Farsi un’idea”, è agile e altamente digeribile. Un ottimo porto di partenza se ci si vuole fare un’idea chiara dell’argomento.