Devora
- Autore: Franco Buso
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2018
Un grande romanzo storico, la profezia dell’ultimo Maestro dei Cavalieri Templari, l’Ordine dei celebri monaci guerrieri del medioevo, pubblicato dalla SATT, Scrittura a tutto tondo, una piccola casa editrice di Roma nata qualche anno fa, voluta e gestita da sole donne con due grandi passioni, i libri e la letteratura, tra le quali la scrittrice Rita Charbonnier ( "La sorella di Mozart", "Chopin vu par moi" ).
"Devora" è il romanzo d’esordio di Franco Buso, ingegnere che vive e lavora a Treviso, autore di racconti, appassionato e studioso di storia. Un libro avvincente sulla straordinaria avventura terrena di due donne illuminate, predestinate ad un comune destino. Un romanzo ben scritto, che ha richiesto un lungo lavoro di ricerca, conoscenza delle fonti e ricostruzione storica. Esoterismo, mistero, verità storiche, tanti saranno gli avvenimenti che stupiranno e affascineranno il lettore fino all’ultima pagina.
La storia si apre in un giorno del marzo del 1314 sul sagrato della cattedrale di Notre Dame in prossimità del quale, incatenato mani e piedi l’ultimo maestro dei Templari, Jacques de Molay, è spintonato dalle guardie regie e portato su di una pedana di legno. La folla è intorno alla pira, pronta per essere data alle fiamme. Filippo IV il Bello, re di Francia con l’assenso e la complicità di Papa Clemente V ha commutato la sentenza di carcere a vita a morte sul rogo. De Moley si da forza e pronuncia le sue ultime parole, un anatema contro coloro che lo hanno condotto alla morte e ai loro futuri successori, tra i reali e nel Papato.
Io sto per morire e Dio sa che non è giusto. Però ora vi dico che la disgrazia cadrà su coloro che mi hanno ingiustamente condannato.
Una giovane donna è tra la folla, in silenzio ad osservare. I suoi lunghi capelli neri, nascosti dal cappuccio di un mantello scuro lasciano intravedere i tratti del viso e i suoi occhi grandi, color dell’ambra, gli stessi di sua madre Miriam. Il suo nome è Devora, dal significato ebraico ape e ai suoi viaggi nel tempo e alle sue vicende saranno legati i destini di alcuni dei protagonisti della storia passata e di quella recente. Miriam era una bambina palestinese, orfana dopo la sterminio della sua famiglia da parte dei Mamelucchi, adottata dalla famiglia di Eleazar, calzolaio e da sua moglie Tabita. Nel mentre sono in fuga da Gerusalemme caduta in mano ai musulmani, nel deserto verso Gerico e Acri, la piccola viene morsa da uno scorpione. Dopo giorni di febbre, la sua tempra forte sopravvive al veleno dello scorpione che si pensa abbia poteri miracolosi.
Gli occhi di Miriam, dopo poco, cambieranno colore: la sua iride, marrone scuro, si era schiarita divenendo gialla come i cedri del Libano e i fiori di tarassaco. Ad Acri, in una delle ultime fortezze dei Templari in Terra Santa, ancora bambina lavorerà al servizio del conte Jacques de Molay, gran maestro dei Templari: austero, alto, dalla lunga barba e la folta chioma. Attratta e conquistata dall’imponenza della persona e dai suoi modi garbati, la piccola Miriam comprenderà ogni espressione sul volto del maestro e gli eventi la vedranno legata a lui per tutta la sua vita e anche oltre. La storia la vedrà scampare alla morte e mettersi in salvo prima in Libano, Cipro e poi alle porte dell’Europa, fino a Parigi nel mentre l’inquisizione condannerà al rogo i Templari, i difensori dei luoghi santi e del tempio di Salomone. Devora, sua figlia, desiderata e amata, è in possesso delle sue stesse straordinarie doti. Sarà l’unica depositaria del segreto del cammino della sua vita, del suo itinerario terreno e in un lungo viaggio nelle epoche tra eretici e sommi pontefici, rivoluzioni e guerre, tra glorie e delitti, fede e massoneria, vedrà compiersi la sua missione e il suo destino.
In un’affascinante intreccio tra cristianità, esoterismo e indagine storica, il romanzo di "Devora" travolge con il suo realismo visionario ed inquietante da lasciare senza fiato.
Devora
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