Voglio avere gli occhi azzurri
- Autore: Donatella Bisutti
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Bompiani
Donatella Bisutti, con Voglio avere gli occhi azzurri (Bompiani, 1997), ci regala una favola moderna che esplora con delicatezza il mondo dell’infanzia e i suoi paradossi. Il titolo stesso rimanda a un desiderio innocente e universale, il punto di partenza di una serie di episodi che rivelano la quotidianità e i sogni di una bambina.
La protagonista, nonostante frequenti le elementari, vive situazioni che la proiettano in un mondo più adulto: viaggia in treno da sola, si avventura nei boschi, affronta ogni esperienza con meraviglia e naturalezza. Questo contrasto tra la sua giovane età e le sue azioni da “grande” crea un effetto curioso, che affascina e disorienta. È una bambina indipendente ma, allo stesso tempo, profondamente bisognosa di attenzioni e amore, un bisogno che rimane insoddisfatto.
Il rapporto con la madre, per gran parte del romanzo, è segnato da una distanza emotiva che si avverte anche nei momenti di vicinanza. La madre, assorbita dal lavoro, appare incapace di entrare veramente in sintonia con la figlia e i suoi gesti di cura sembrano compiuti più per dovere che per slancio. Questo distacco è una delle note più malinconiche della storia, che lascia intravedere la solitudine della bambina e il suo desiderio di una connessione più autentica.
Tuttavia, la narrazione suggerisce un percorso di riconciliazione: crescendo, la protagonista sembra avviarsi verso un ricongiungimento con l’anima della madre. Non si tratta di un semplice avvicinamento, ma di un’assimilazione delle sue attitudini, della sua mentalità, quasi a voler colmare quella distanza che in principio le separava. Questo tema aggiunge una profondità significativa al romanzo, trasformando il racconto da una semplice esplorazione dell’infanzia a una riflessione sulla trasmissione emotiva e caratteriale tra genitori e figli.
Un aspetto che caratterizza il libro è la mancanza di una vera e propria trama. Gli episodi, pur intrisi di poesia e ricchi di dettagli, non sono collegati da un intreccio narrativo solido, ma rimangono frammenti di vita. Questa scelta stilistica, se da un lato rafforza l’atmosfera malinconica e onirica, dall’altro alla lunga non crea effetto sorpresa per quello che potrebbe succedere e porta a intuire sempre più spesso se quanto succede possa essere vero o effetto di suggestione della protagonista.
Nonostante ciò, Voglio avere gli occhi azzurri riesce a catturare con intensità l’essenza dell’infanzia: la curiosità verso il mondo, l’oscillazione tra desiderio e insoddisfazione e la capacità di meravigliarsi di fronte alla semplicità. La protagonista ci invita a vedere la realtà con occhi nuovi, lontano dalle distrazioni della modernità, attraverso momenti che spaziano dalla contemplazione delle candele natalizie ai suoi giochi immaginari con i pupazzi.
Con una prosa delicata e poetica, Donatella Bisutti costruisce un racconto intimo e universale, che ci parla di solitudine, crescita e riconciliazione. Alla fine del suo viaggio, la bambina non solo scopre il mondo ma intraprende un cammino che la porta verso una connessione più profonda con la madre e, forse, con se stessa.
Donatella Bisutti è nata a Milano, nel 1948. Ha collaborato in particolare alla collana “I grandi di tutti i tempi” (Mondadori) con volumi su Hoghart Dickens e De Foe e ha tenuto per otto anni una rubrica di poesia sulla rivista “Millelibri” (Giorgio Mondadori editore). Nel 1984 ha vinto il Premio internazionale Eugenio Montale per l’inedito con il volume Inganno Ottico (Società di poesia Guanda,1985). Nel 1990 è stata presidente della Association Européenne pour la Diffusion de la Poésie a Bruxelles. La sua guida alla poesia per i ragazzi L’Albero delle parole è stata costantemente ripubblicata e ampliata dal 1979 e attualmente è edita nella collana Feltrinelli Kids (2002).
Voglio avere gli occhi azzurri
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