Diario di guerra: la Campagna del ’66
- Autore: Ulderico Levi
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2012
Bamboccioni? Probabilmente non lo sono neanche i ragazzi di oggi, ma non lo erano certamente i giovanissimi del Risorgimento. Come si potrebbe considerare un “figlio di mamma e papà” il reggiano Ulderico Levi, allievo ufficiale di cavalleria a 18 anni nel 1860, col sogno di unire l’Italia, a costo di dare la vita. Partecipò da ufficiale di carriera alla terza guerra d’indipendenza, nell’estate del 1866, esperienza raccontata in un breve memoriale, che a cura di Giovanni Fontanesi e col titolo “Ulderico Levi. Diario di guerra. La campagna del ‘66”, la casa editrice Mattioli 1885 di Fidenza ha pubblicato nel 2012 (63 pagine, 12 euro).
Non era un bamboccione il sottotenente dei Cavalleggeri di Alessandria Giuseppe Cassinis, che il 24 giugno, il giorno precedente la battaglia di Custoza, ebbe forata la mano sinistra nel provare una rivoltella acquistata fuori ordinanza. Più del dolore, molto forte, potè il desiderio fortissimo di prendere parte agli eventi militari. Per questo, racconta Levi nelle sue note:
colle redini legate al polso della mano stessa, soffrendo come un dannato, si batté valorosamente ed entrò in cura all’Ospedale di Brescia (donde uscì poi guarito perfettamente) il giorno 25.
Cassinis venne decorato al valore, medaglia d’argento, la stessa concessa al primo luogotenente Sante Giacomelli, udinese, rimasto al fuoco grondante sangue, per una ferita alla guancia sotto l’occhio destro. Fece carriera fino al grado di maggior generale.
Pur partecipando ai fatti militari di Custoza, Levi lascerà l’esercito, come apprendiamo dalla sua biografia, ricostruita dal curatore del volume, Fontanesi, studioso dell’età napoleonica e risorgimentale, in particolare nell’area di Correggio.
Allo scoppio della terza guerra d’indipendenza Ulderico, figlio di un ricco banchiere ebreo di Reggio Emilia, era sottotenente del 1° squadrone del Reggimento Guide, di stanza a Caserta. Dal 28 maggio 1866 il reparto avviò lo spostamento verso la Lombardia, completato in treno. Raggiunta la linea del Mincio, il 1° e 2° squadrone vennero assegnati alla divisione Pianell, schierata per impedire sortite della guarnigione austriaca di Peschiera.
Il 24 giugno, mentre si combatteva intorno a Custoza e le sorti volgevano a favore degli austriaci, una massa disordinata di sbandati, feriti e carriaggi si dirigeva verso il ponte di Monzambano. Intuita la gravità della situazione, il generale Pianell fece liberare con energia le strade d’accesso al ponte e comandò alle Guide di schierarsi oltre il fiume, per contrastare un battaglione di cacciatori imperiali decisi a impadronirsi del ponte. Con due cariche, il 1° squadrone riuscì nell’intento e la fanteria tenne la posizione, favorendo il passaggio delle truppe in ritirata.
Per lo slancio e il sangue freddo dimostrati caricando due volte alla testa del plotone
Il sottotenente Levi ottenne una menzione onorevole. Venne promosso aiutante di campo del generale Bixio e poi ufficiale d’ordinanza del generale Cialdini, ma dovette abbandonare la divisa dieci anni dopo, colpito da artrite deformante. Da liberale moderato, si dedicò alla politica, diventando un protagonista nella comunità di Reggio Emilia per tutta la seconda metà dell’Ottocento. Si spense il 4 giugno 1922.
Risale al 1904 la decisione di scrivere queste memorie della Campagna del 1866, appuntate in un periodo "tumultuoso ed eccezionalmente emozionante". Le dedicò al Reggimento Guide, cui doveva “il ricordo degli anni più belli della sua vita”.
Il manoscritto originale era stato vergato prendendo spunto dagli appunti, scritti "ora per ora", nel 1866. La copia dattiloscritta del diario di Levi era conservata nella Biblioteca comunale di Reggio e in saggio dedicato al militare e politico locale, Fontanesi era venuto a conoscenza dell’esistenza del memoriale. Incuriosito, ha ritenuto che meritasse la pubblicazione, con una breve nota biografica e cenni sulla nascita del Reggimento Guide e sulla battaglia di Custoza, del 24 giugno 1866.
Il documento rinvenuto conta 46 pagine dattiloscritte, col lungo titolo “Copia di un estratto di diario della campagna del 1866, redatto da Ulderico Levi sottotenente nel Reggimento Guide e depositato, in seguito a gentile richiesta, nell’archivio dello stesso Reggimento”.
Vi sono descritte le vicende dei cavalleggeri dal 28 maggio al 24 luglio 1866, giorno in cui Ulderico abbandonò il Reggimento per la promozione nello stato maggiore di Bixio. Completano il testo alcune lettere al Levi di ufficiali che si complimentano per l’esattezza della ricostruzione degli avvenimenti, l’estratto della corrispondenza del gen. Salvatore Pianell con la moglie e un elenco di tutti i decorati delle Guide nella battaglia di Custoza.
Trascrivendo le brevi memorie, Fontanesi si è limitato ad omettere numerose sottolineature che disturbavano la lettura e a correggere pochi errori di copiatura, dovuti probabilmente all’errata interpretazione della calligrafia: pranteri anziché pontieri, marchezan canon anziché marchez au canon).
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