Diario di un computer forenser
- Autore: Andrea Ghirardini
- Genere: Informatica
- Anno di pubblicazione: 2010
L’attività di Andrea Ghirardini, l’autore del “Diario di un computer forenser” (Apogeo, 2010) è proprio quella di chi svolge l’attività di “Computer Forensics” o “Digital Forensics”, disciplina che si occupa di verificare l’attività dei computer, attraverso l’esame, l’identificazione della documentazione dei dispositivi elettronici. La capacità di leggere tutte le informazioni, contenute in computer aziendali o privati, consente di offrire un validissimo supporto durante lo svolgimento di attività investigative. L’autore è uno degli anticipatori della “Computer Forensis” in Italia, è stato impegnato in oltre trecento indagini che hanno riguardato la violazione informatica vera e propria e altri gravi reati come quello della criminalità, dello spaccio di stupefacenti e delle frodi fiscali. Proprio per un’attività controllata dalla Guardia di Finanza, Ghirardini racconta una sua giornata di lavoro. La sveglia è assai prima dell’alba e ad aspettarlo fuori c’è un’automobile della forza dell’ordine. Il suo lavoro è misterioso e, forse, genera qualche sospetto nei vicini di casa:
“Una luce filtra dalla finestra. Sono già di sotto che mi aspettano, il lampeggiante blu che lancia bagliori sinistri a intervalli regolari. Chissà che cosa penseranno i vicini. Sono tre anni che abito qui e non conosco i nomi di nessuno. Le forze dell’ordine sotto casa a orari impossibili e il postino che mi guarda male quando mi consegna l’ennesimo atto giudiziario in quella busta verde che tutti vogliono toccare il meno possibile”
Il suo compito è quello di aiutare la Guardia di Finanza a
“trovare delle prove per una compravendita di materiale di contrabbando”
Il lavoro lo porta in una ditta in cui si deve dare da fare per individuare il più rapidamente possibile le email compromettenti, i dati annidati nel server della ditta, nei portatili e nelle varie postazioni. Il linguaggio diventa a volte molto tecnico, si descrivono linee di trasmissioni dati, tipologie di computer, programmi speciali e specifici. Ma il racconto è scorrevole, l’autore si fa capire anche da chi non è un ingegnere informatico. Viene un po’ ostacolato il suo compito dalle difese dell’azienda sotto inchiesta e dal suo avvocato, ma il “computer forenser” è nominato all’uopo dal Pubblico Ministero e, quindi, continua la sua opera.
Si capisce perché l’opera investigativa debba svolgersi così presto al mattino, per cogliere di sorpresa le difese della ditta e poter lavorare quanto più possibile indisturbati e produrre, alla fine, report fatti di relazioni e scartoffie che motivino una condanna in cui siano “determinanti le prove informatiche”.
Diario di un computer forenser
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