Dieci lezioni sui classici
- Autore: Piero Boitani
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: il Mulino
- Anno di pubblicazione: 2017
Dieci lezioni sui classici antichi, dieci percorsi suggestivi che conducono ad una originaria sorgente: la meraviglia, da cui originano, nel segno della parola, l’ordine e la bellezza del pensiero e della conoscenza umana.
Dieci lezioni sui classici (Il Mulino, 2017) di Piero Boitani nasce da una duplice sfida. Preparare dieci puntate della durata di circa mezz’ora sugli scrittori dell’antichità classica per una trasmissione della Radiotelevisione svizzera. Successivamente, trasformare i contenuti di quelle conversazioni parlate nella forma scritta di un libro, che è per l’appunto questo volume di saggi, per l’editore il Mulino. Una sfida consistente soprattutto nel trattare i medesimi argomenti utilizzando un medium diverso, adattando dall’oralità alla scrittura tecniche e modalità espressive; sostituendo al dire ”chiaro e partecipe” della lettura a voce, arricchita da pause, ripetizioni e improvvisazioni, l’enunciazione di ”frasi semplici, ma articolate e compiute, il più possibile precise, con un capo e una coda”, preservandone la freschezza originaria e garantendone al contempo la leggibilità.
Un processo che, a ben riflettere, riproduce quello che ha tramandato nelle versioni giunte fino a noi i documenti più antichi della civiltà greca, l’Iliade e l’Odissea: ”poemi perfetti e completamenti diversi tra loro: eppure entrambi di fascino straordinario”. Dai quali infatti Boitani principia il suo ciclo di lezioni, tenendosi ”agli inizi, alle ”nascite” e ai primi sviluppi dei generi più importanti,come testimoniano i titoli dei vari capitoli: Nascita del pensiero: mito e poesia; la nascita della storia; la tragedia e la giustizia; la morte e il logos; l’invenzione di Roma, ecc.
Un’ispirazione calviniana, di ordine ed esattezza, che ricorda le Lezioni americane, sembra animare queste pagine, ma con un distinguo importante. Ciò che nelle lezioni calviniane suona come un bilancio (quanto di peculiare e specifico pertiene alla sfera del letterario possa ancora durare ed essere spendibile allo snodo cruciale di un nuovo secolo e millennio incipiente), nelle lezioni di Boitani acquista piuttosto il rilievo di un nuovo inizio (a un ventennio ormai dall’esordio di un ”novus ordo” di profondi cambiamenti, e di conseguenti instabilità e disordine), una ri-fondazione di un ordine del discorso e del pensiero, affidato alla meraviglia e all’incanto, da cui originano oggi come nell’antichità la parola e le vicende umane. Mentre il Mondo cambia e si trasforma, la parola, pur nelle sue innumerabili voci e sfumature, nei suoi vuoti colmi di illuminazioni e silenzi, resta ferma, fedele a un’ispirazione originaria, mitica e sacrale, e continua a parlarci di bellezza, con una meraviglia (è questa, tra tutte, la suprema categoria delle lezioni boitaniane) che è radice dell’ amore di sapienza, ossia il filosofare, ”che in termini moderni , indica sia il pensiero filosofico sia la filosofia naturale, cioè la scienza”; e dell’amore del mito, ”che vuol dire: la poesia, l’arte”.
Con l’impareggiabile esperienza e la ricchezza degli anni di ricerca e di insegnamento nella cattedra di Letterature comparate all’Università di Roma e la sensibilità tattile del lettore partecipe e curioso, Boitani ci schiude con queste dieci lezioni un itinerario unitario che, dalle infinite biforcazioni del nostro presente caotico e gremito di informazioni, svelano la possibilità di un ritorno a una sorgente essenziale, dove possiamo ancora riconoscere, in un tempo confuso e ricco di nuove sfide, una radice comune, di senso, di un’appartenenza in cui consistere, continuando in altre forme, uguali e diverse ( ma con lo stesso sentimento agonistico degli antichi), il racconto e la costruzione della vita umana, nel suo incessante divenire.
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