Dietro le quinte dell’universo
- Autore: Gianfranco Bertone
- Genere: Scienza
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Carocci
- Anno di pubblicazione: 2018
Roba da fantascienza soltanto a ipotizzarla cento anni fa, quando la conoscenza dell’universo si limitava a stelle e pianeti della nostra galassia. La cosiddetta “materia oscura” è una scoperta recente: la scoperta - e la scommessa insieme - più significativa della fisica astronomica degli ultimi decenni. Una ricerca in progress (la così detta “materia oscura” è costituita da particelle ancora sconosciute), che può svelarci molto del passato, presente e futuro cosmico.
“La sua esistenza è molto più che una curiosità accademica, in quanto la materia oscura costituisce l’impalcatura invisibile che sostiene tutte le strutture dell’universo. Se scomparisse improvvisamente da una galassia come la nostra Via Lattea, vedremmo le stelle che la compongono schizzare via come proiettili nello spazio intergalattico” (p. 11)
Traducendo da incompetente attirato dal tema: la “materia oscura” sarebbe come una specie di colla onnipresente, uno sfondo di particelle che regge il sistema galattico senza darlo troppo a vedere. Stando così le cose, bene ha fatto l’astrofisico Gianfranco Bertone a titolare “Dietro le quinte dell’universo” il suo saggio sull’argomento: sul proscenio abissale del cosmo si perpetua la scena della vita astrale, e nel ruolo di connettore fisico, la “materia oscura” è dappertutto: regge le fila e tiene il conto (si fa per dire) degli eventi.
“Lo spettacolo dell’universo animato di stelle, buchi neri, supernovae e pulsar si svolge su un colossale palcoscenico avvolto nell’oscurità degli aloni di materia oscura. Al centro di queste enormi architetture cosmiche, generazioni di stelle nascono e muoiono, e il gas primordiale viene fuso in elementi più pesanti, fornendo le condizioni per la formazione di pianeti e, infine, della vita come la conosciamo. E la materia oscura che assembla le strutture cosmiche ed è la materia oscura che le tiene insieme” (p. 41).
“Dietro le quinte dell’universo” si (im)pone allora come un puntualissimo saggio duale: di indagine e di celebrazione del mistero fisico dell’universo. Attingendo (anche) da spunti artistico-letterari, il libro riflette - divaga, quindi ritorna - sulla natura possibile della “materia oscura”; e sulle ricadute che la sua scoperta potrebbe comportare per la storia della ricerca astrofisica. Il taglio è dichiaratamente divulgativo. Le informazioni scientifiche sono limitate, cioè, allo stretto necessario. Quel tanto che basta per non svilire la caratura scientifica di un saggio che in Francia si è aggiudicato il premio Ciel & Espace come miglior testo di astronomia.
Dietro le quinte dell'universo. Alla ricerca della materia oscura
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