

Diventerò una star
- Autore: Ulf Stark
- Genere: Libri per bambini
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Iperborea
- Anno di pubblicazione: 2024
Celebrare la semplicità, piuttosto che la normalità, la forza dell’immaginazione e la bellezza della vita sono le grandi sfide che tutti i bravi autori di letteratura per l’infanzia e per ragazzi dovrebbero cercare di vincere attraverso le loro storie. Sfide non facili in un mondo contemporaneo sempre più dominato dalla superficialità e dall’incapacità di essere autentici. Troppo spesso anche i bambini e i ragazzi sono invitati dalla società ad apparire con caratteristiche omologate e facilmente riconoscibili, seguendo mode e tendenze del momento che non ci facciano apparire troppo diversi, per non correre il rischio di sentirsi soli.
Il vero artista, parola di cui forse oggi però non si conosce il vero significato e se ne abusa troppo, dovrebbe avere il coraggio di farsi portavoce di messaggi forti, chiari, originali, che sappiano arrivare al cuore del proprio pubblico, senza avere paura di esprimere le proprie idee. Gli scrittori, in particolare nella letteratura per ragazzi, che ancora svolgono questo ruolo sono fortunatamente ancora molti e per questo rivalutare i libri di narrativa riservati soprattutto ai giovanissimi lettori sarebbe molto importante.
Ulf Stark, scrittore svedese che ha dedicato la sua vita alla letteratura per l’infanzia e per i ragazzi, rappresenta un esempio mirabile di come si possano veicolare con efficacia messaggi di grande importanza sul piano etico, culturale e sentimentale, pur nella semplicità delle sue storie che hanno anche un grande valore terapeutico. Diventerò una star (Iperborea, 2024, trad. di Laura Cangemi) è un piccolo libro che rappresenta l’ennesimo esempio della straordinaria capacità di questo autore di raccontare i temi importanti dell’esistenza umana in una narrazione breve, concisa e semplice, tipica della narrativa per i giovanissimi, senza cadere mai nella banalità e nella retorica, ma anzi esaltando la bellezza della diversità e dell’originalità di ogni essere umano. Il tutto inserito in una storia scorrevole, simpatica ma ricca di spunti geniali che impreziosiscono la narrazione, rendendola straordinaria proprio perché originale.
La storia narrata in questo libro è quella dell’amicizia tra Astor e Ruben, due bambini svedesi di imprecisata età ma che verosimilmente frequentano la scuola elementare e hanno circa dieci anni. Ruben, l’io narrante della storia, ha grande stima per il suo inseparabile amico, ma Astor è un po’ un combinaguai, non ha molta voglia di studiare, si diverte ed è bravo a muovere le orecchie a comando, fare la verticale, imitare il suono della campanella e fischiare, oltre a fare altre buffe esibizioni al solo scopo di mettersi in mostra e mascherare la sua timidezza. Non ha però una grande considerazione di sé nemmeno sul piano fisico, perché ha le orecchie a sventola, i capelli rossi, il volto lentigginoso e pensa di essere brutto. Nonostante questo, il suo sogno sarebbe quello di diventare una star ed esibirsi davanti a tutti, ma non sa proprio come fare.
I suoi genitori sembrano preoccupati per il suo futuro e, come se non bastasse, un giorno la mamma di Astor si ammala e viene ricoverata in ospedale. Non si sa cosa abbia e Astor si preoccupa, pur cercando di non farlo troppo vedere. È Ruben a quel punto che prende in mano la situazione e convince il suo caro amico a seguirlo in biblioteca, dove possono trovare sempre libri pieni di spunti e idee interessanti. Astor ama che sia Ruben a leggergli delle storie, perché trova che sia bravo in questo, con il suo bel tono di voce e la sua espressività. Così imparano insieme a conoscere la storia de Il brutto anatroccolo di Hans Christian Andersen, e Ruben si convince che anche Astor possa diventare un meraviglioso cigno come il piccolo protagonista di questa straordinaria fiaba. Così i suoi problemi finiranno, avrà un futuro radioso e i suoi genitori non si preoccuperanno più per il suo avvenire.
Astor non sembra molto convinto, ma si fida di Ruben che decide, dopo aver finito la lettura della storia di Andersen, di prendere in prestito un libro sull’ipnosi. Nonostante la bibliotecaria glielo sconsigli, trattandosi di un libro per adulti e oltretutto piuttosto difficile da capire, Ruben non rinuncia al suo proposito, prende in prestito il volume e se lo porta a casa, dove comincia a leggerlo. Si rende conto che in effetti è davvero difficile, ma a poco a poco, mettendo in pratica i consigli riportati in esso sulla pratica dell’ipnosi, lasciandosi ispirare dal suo eroe dei fumetti, il mitico Mandrake, inizia a vivere una serie di emozionanti eventi e incontri. Attraverso di essi, Astor e Ruben vedranno rafforzata la loro amicizia e in particolare nel luna park, dove riescono ad andare procurandosi i soldi e il permesso per recarvisi nonostante i loro impegni scolastici in un modo davvero stravagante; arriverà infine la svolta tanto attesa, con tanto di colpo di scena. Un’indovina che predice il futuro all’interno di una roulotte che si chiama Gunilla, ma che si fa chiamare Rosita, accompagnata da una bambina che introduce i visitatori e un annuncio su di un giornale che compare magicamente davanti ai due amici, saranno determinanti per la realizzazione del sogno di Astor.
Poesia, accompagnata da un pizzico di ingenuità ma anche di candore, sono alcuni degli ingredienti dei quali si serve Ulf Stark in questo libro che è anche intriso di fascino, mistero e magia, che portano a una risoluzione della vicenda sorprendente con una disarmante semplicità, che solo a una lettura superficiale può apparire assurda e fantasiosa. Una lettura più attenta, magari anche un po’ più poetica e romantica della storia, consente invece di ricostruire tutta la storia assemblando tutte le tessere che compongono il mosaico che l’autore ha progettato e la credibilità del racconto è salva. Tutto questo grazie alla straordinaria fantasia di Ulf Stark, ma anche al suo attento sguardo alle relazioni tra le persone e la sua bravura nel cogliere le aspirazioni, i sogni e i desideri che albergano nel cuore di ciascuno dei suoi personaggi, grandi e piccoli. Personaggi che non sono stereotipi ma che hanno un’anima e per questo credibili agli occhi dei lettori.
Ulf Gottfrid Stark (1944-2017), nato a Stureby, una zona residenziale situata nel sud di Stoccolma, e scomparso nella stessa capitale svedese, è uno dei grandi nomi della letteratura dell’infanzia non solo in Svezia, dove è particolarmente noto e amato, ma anche a livello internazionale. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti ed è stato tradotto in numerose lingue. Attualmente le sue opere disponibili in italiano sono quasi tutte tradotte da Iperborea.
Diventerò una star (titolo originale dell’ opera è Vill ni se en stjärna, letteralmente "Vuoi vedere una stella?" e ispirato probabilmente da una celebre canzone svedese così intitolata cantata da Zarah Leander) è stato pubblicato in Svezia nel 2013 ed è uno degli ultimi libri pubblicati durante la vita di questo straordinario scrittore, mentre in Italia è uscito nel 2024 grazie alla casa editrice Iperborea nella collana “I Miniborei”, dedicata ai giovanissimi lettori, con la traduzione di Laura Cangemi. Le illustrazioni del libro sono state realizzate da Mati Lepp, svedese nato a Stoccolma nel 1947 di origini estoni, che è anche un autore di libri per bambini oltre che disegnatore. Il libro è consigliato ai lettori a partire dai 6 anni di età in su.
In questa storia, rispetto a quelle più tradizionali di carattere chiaramente autobiografico che vedono protagonista il suo alter ego Ulf, l’autore racconta un’amicizia molto importante, a tal punto che l’io narrante, Ruben, in realtà è coprotagonista, ma il vero protagonista è Astor al quale è dedicato il titolo. Scelta interessante, che vuole indicare che chi racconta desidera spostare l’attenzione su chi è al suo fianco, facendosi un pochino da parte, perché la "star" non è lui all’interno della storia, ma il suo amico. Ulf Stark dimostra di conoscere il significato dell’amicizia autentica e molto probabilmente di averne anche fatto esperienza dal modo in cui sa descriverla.
La narrazione immaginifica di Stark non è tuttavia avulsa da un contesto molto concreto e reale, a conferma di un forte elemento di vissuto nella produzione letteraria dell’autore, che alterna cruda realtà a elementi magici nelle sue storie con un realismo dove razionalità e poesia convivono in perfetta armonia, creando atmosfere di rara bellezza. Stark ci insegna a credere nella forza dei propri sogni, ad accettare se stessi con i propri pregi, ma anche le proprie imperfezioni, cercando di dare il giusto indirizzo alla propria vita valorizzando i propri talenti, che non devono per forza essere artistici e che soprattutto devono essere al servizio del prossimo.
Una star nell’universo di Stark non è una persona esibizionista, superficiale, egocentrica, narcisista e individualista, ma bensì un modello di originalità, di gioiosa accettazione dell’esistenza umana nei suoi molteplici aspetti e di piena consapevolezza del suo ruolo di artista che aiuta il prossimo ad aprirsi alla bellezza. Tutto accompagnato da un po’ di sana follia, stravaganza e magia, che Ulf Stark sa regalarci nelle sue storie e che consiglia di mettere anche nella nostra vita per renderla unica, serena e speciale proprio come i suoi libri.

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