Dove finisce il buio di Tara Hudson

Abbracciarsi, tenersi per mano, baciarsi: sono gesti quotidiani che scandiscono e consolidano ogni relazione, ma per Amelia e Joshua sono un desiderio irrealizzabile. Perché Amelia è un fantasma, un’anima inquieta, legata alle acque scure del fiume in cui è affogata dieci anni prima, e non può nemmeno sfiorare il suo adorato Joshua senza che la sua evanescente figura svanisca nel nulla. E, per quanto le sia difficile ammetterlo, Amelia sa di non poter continuare così: non può condannare il ragazzo che ama a un’esistenza di sacrifici. Deve lasciarlo. Ma quello che lei non sa è che Joshua è determinato a sovvertire le leggi stesse dell’universo. Pur di coronare il loro sogno d’amore, infatti, il giovane è disposto ad affrontare ogni sacrificio, anche a mettere la propria vita nelle mani di una potentissima sacerdotessa voodoo di New Orleans, l’unica in grado di celebrare un antico rituale per risvegliare i morti. Un rituale proibito e pericolosissimo che potrebbe distruggere le anime dei due innamorati. (Note di copertina)

“Dove finisce il buio” è il secondo volume della saga di Tara Hudson, dopo il successo di “Se fosse per sempre”.

Tra le difficoltà di una relazione che vive sospesa tra due mondi, Amelia e Joshua decidono di trascorrere le feste natalizie insieme alla famiglia.
Le oscure presenze, contro le quali Amelia aveva lottato, ora minacciano i suoi affetti più cari per costringerla ad unirsi agli Spiriti delle forze del male.
Spaventata e costretta a fronteggiare nuovi nemici, Amelia deve affrontare ardue decisioni che, pur lacerandole il cuore, risparmierebbero la vita di sua madre e Joshua, il ragazzo che le ha donato la sensazione di essere ancora “viva”.
In quest’ostica impresa, nuovi incontri l’attendono ma dovrà ben guardarsi da veggenti di dubbia affidabilità che cercheranno di ingannarla. In quest’avventura, Amelia non sarà sola e troverà amici disposti ad aiutarla.
Per combattere le forze oscure, Amelia dovrà sottoporsi a un rituale voodoo che trasformerà la sua natura evanescente, permettendole di recuperare la consistenza corporea a caro prezzo.

“Dove finisce il buio”, pur conservando i canoni del romanticismo e colpi di scena, non supporta quel coinvolgimento innescato con il primo romanzo.
Ho trovato la parte iniziale piuttosto monotona e ripetitiva mentre il successivo evolversi del racconto è più dinamico.
L’introduzione di nuovi personaggi rende la storia più suggestiva ma la loro superficiale descrizione non si concretizza nell’immaginario del lettore.
Le mie personali aspettative sono state deluse dalla mancanza di un coinvolgimento dei sensi e dell’atmosfera affascinante e misteriosa prevalente nel primo romanzo.