E Se...? di Anthony Browne

Chi si occupa di letteratura per bambini conosce già la genialità dei libri illustrati e scritti da Anthony Browne, da Sciocco Billy (Donzelli, 2014) a Bella e il gorilla (Camelozampa, 2019); la sua capacità di intercettare le paure e le gioie, la felicità e l’indecisione che coglie i bambini non ancora adolescenti di fronte allo svolgersi della vita e alle sue incognite.

In questo bellissimo picture book appena pubblicato da Camelozampa, E se...?, tradotto da Sara Saorin, compaiono una serie di immagini che corredano un evento solo apparentemente banale.

Joe è stato invitato alla sua prima festa di compleanno dal compagno Tom, e la mamma lo accompagnerà. Il bambino però ha perso il biglietto d’invito e il numero civico della via dove abita Tom proprio non lo ricorda. La mamma, rassicurante, lo esorta ad avere pazienza: percorreranno insieme la strada e certamente troveranno la casa dove si svolge la festa.

Per Joe, questa insicurezza è fonte di un’ansia crescente: non conosce nessuno, ci sarà troppa gente, i giochi saranno paurosi, la merenda sarà cattiva, la mamma tarderà a riprenderlo… Joe, insomma, vorrebbe tornare a casa, alle sue sicurezze, e invece la mamma, che vuole mostrargli un percorso di crescita, lo fa fermare di fronte alle finestre delle case che si affacciano sulla via.

Qui la genialità dell’illustratore è davvero manifesta: una coppia di anziani tristi, che leggono senza guardarsi… no, non è qui la festa. E neppure nella casa da cui si affaccia un enorme elefante, né quella in cui si vedono violenti ragazzotti un po’ cresciuti mentre sul pavimento strisciano paurosi serpenti, o una casa buia, abitata forse da fantasmi. L’ansia di Joe diventa angoscia e con il pacchetto del regalo nelle mani il bambino supplica la mamma di riportarlo a casa, ma ecco che alla fine della strada si spalanca una porta e Tom insieme agli altri bambini accoglie Joe con parole rassicuranti: “Che bello vederti, Joe, Grazie di essere venuto”.

Finita la paura, finite le incognite, Joe passerà un bellissimo pomeriggio, anzi, chiederà alla mamma di festeggiare anche lui il suo compleanno con gli amici.

Sensibilità estrema quella di Browne nell’osservare i bambini, i loro incubi, le loro paure del buio, dell’ignoto, l’attaccamento alle certezze e la diffidenza nei confronti di qualcosa che non hanno sperimentato. I famosi “capricci” dei piccoli sono spesso dettati da paure non verbalizzate, che uno scrittore riesce a trasformare in testi nei quali i piccoli lettori troveranno conferme e identificazione.

Le tavole illustrate di E se...? sono di estrema nitidezza e conservano quello stile realistico e surreale a un tempo che sono la cifra della grafica dell’autore: la mamma è una mamma qualunque, come tutte. Gli interni delle case raccontano la varietà dell’umanità, l’ aggressività, l’avidità, la solitudine: solo il mondo dell’infanzia è vincente, i bambini sono allegri, accoglienti, festosi. L’ultima pagina mostra Joe sorridente, felice, rassicurato, pronto a superare paure e a divenire accogliente.