E fragile è lo stallo in riva al tempo
- Autore: Daniele Ventre
- Categoria: Poesia
- Anno di pubblicazione: 2012
Daniele Ventre (Napoli, 1974), studioso e traduttore di testi greci e latini, dedica nel libro “E fragile è lo stallo in riva al tempo” (Edizioni D’If, 2012) trenta poesie calibratissime nella metrica ed elegantemente rispettose dello stile classico (“scandito al battito di metronomo delle pentapodie giambiche”) alla meditazione del tema più collaudato della nostra tradizione letteraria: lo scorrere inarrestabile del tempo e, con immagini che rimandano compostamente al cinema bergmaniano, alla “vecchia partita fra il Cavaliere e la Morte”
Sebbene quest’ultima non sia mai esplicitamente citata, i termini più ricorrenti in queste composizioni sono proprio quelli che ad essa alludono: orizzonte, buio, vuoto, nulla, ombra, avversario.
Il poeta affronta questa antica battaglia in una sorta di duello da sempre destinato alla sconfitta (altre espressioni riaffioranti sono: agguato, fuga, incontro, trincea, scacco, rifiuto...), in cui la lotta appare comunque impari e crudele:
“Così ripieghi nello sguardo vuoto / della sconfitta e l’anomia del mondo / si mostra con la danza delle fughe / dispersa all’eco spenta delle voci”
Un topos di queste poesie è rappresentato dalla visione ossessiva dello specchio, in cui chi scrive affonda impietoso lo sguardo, ad osservare l’avanzare dei segni dell’età
“l’incrinarsi della linea in rughe / senza espressione”
dal cui rovinoso procedere non salva né l’incanto dell’amore
“È appena un nebuloso abbandonarsi / al desiderio breve”
né l’osservazione della natura matrigna. A stilemi leopardiani
“E così il giorno / e il tempo e il mondo fugge”
ed echi evidentemente montaliani (cocci aguzzi, falena, balugina, barbaglio, gorgo..) corrisponde una ricerca non peregrina di vocaboli desueti (abbacinata, scarmiglia, diacci, inopinata, serico, anomia, rena...), che contribuisce a velare tutta la raccolta in un’atmosfera congelata, astrale: a cui violentemente si oppone l’immagine sferzante sulla copertina del libro.
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