«Paolo e Francesca, quelli io me li ricordo bene». Echi danteschi nella canzone italiana
- Autore: Davide Guerra
- Genere: Musica
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2020
«Paolo e Francesca, quelli io me li ricordo bene». Echi danteschi nella canzone italiana (Puntoacapo Editrice, 2020) di Davide Guerra è un libro agile (pp. 104) e molto interessante, con il quale il giovane autore indaga:
“La presenza di Dante all’interno della canzone italiana: da Una zebra a pois di Mina (1960) a Ragazza paradiso di Ermal Meta (2017); in altre parole dalla canzone di consumo a quella d’autore, passando per il rap, al quale sarà dedicata una più approfondita analisi nell’ultimo capitolo.”
Non si tratta di una ricostruzione banale che si ferma alla citazione della citazione, anzi probabilmente, diciamolo subito, la cifra più notevole risiede proprio nella spiegazione affatto scontata dei testi, rivalutati nella componente poetica, ove le parole, analizzate nella loro coerenza e profondità sono portatrici di messaggio. Guerra non si ferma insomma al richiamo o al riferimento, ma propone un’analisi testuale, ne esamina il contesto e si interroga sull’uso e sulla funzione delle citazioni.
“La distanza temporale e la modifica del gusto estetico non hanno scalfito l’importanza del poeta e delle sue opere, percepite in tutti gli ambienti come fondative.”
I titoli dei capitoli indicano il contenuto programmatico riscontrabile al loro interno e si va dalla semplice citazione di un nome (Dante, Beatrice e molti altri) a testi molto più strutturati. Davide Guerra evita di disperdersi nella ricerca rischiosissima all’interno di tutta la musica internazionale, presso cui sicuramente avrebbe trovato altri riferimenti, ma si concentra innanzi tutto su quattro autori italiani di cui ha esaminato l’intera discografia e poi su numerosi altri artisti (Guccini, Jovanotti, De André, Bennato, Cremonini, Caparezza...), cercando solo gli elementi di interesse e non mancando di precisare che l’argomento meriterebbe ulteriori indagini.
“Caparezza ricostruisce, tramite le parole ma anche musicalmente (con la scelta di suoni distorti e metallici), l’ambientazione concitata e violenta del canto dantesco, che a sua volta costruiva il dialogo sul modello della tenzone.”
Materiale su cui riflettere ce n’è tanto, al quale però si aggiunge la presenza di numerosi collegamenti ad altrettante pagine disponibili in rete; ciò è utile non solo come necessaria citazione delle fonti a cui l’autore attinge, ma anche per eventuali approfondimenti a disposizione del lettore, solitamente molto utili a questo scopo. In ultimo, oltre che una veloce intervista a Roberto Vecchioni, una serie di proposte di approfondimento di cui Guerra intuisce e segnala le potenzialità.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: «Paolo e Francesca, quelli io me li ricordo bene». Echi danteschi nella canzone italiana
Lascia il tuo commento