Ecnon di Andrea Biscaro

Giovanni ha un sogno lungo una vita: riuscire a vedere il paese fantasma di Ecnon, inghiottito da una valanga, che ricompare, così racconta la leggenda, ogni cinquant’anni, proprio nel giorno della catastrofe.

Ispirandosi a un’antica leggenda genovese, l’autore ci conduce (di pari passo coi pensieri del protagonista, il suo entusiasmo e le sue delusioni) per le vie di uno strano paesino situato, secondo i calcoli dell’avventuriero Giovanni, proprio sotto l’altura a forma di incudine dove trecento anni fa sorgeva Ecnon. Tra una locanda buia e polverosa, un oste taciturno e un forte odore di muffa e foglie morte, l’atmosfera creata da Biscaro non si perde nel particolare superfluo ma, così come le originali illustrazioni di Daniele Fabbri, riesce a tratteggiare le linee essenziali della vicenda, sfumandone i contorni e creando un evocativo alone di mistero. In primo piano nella narrazione c’è il determinato Giovanni, col suo taccuino e la sua macchina fotografica, tutto teso a voler immortalare l’evento dell’apparizione e così tanto attratto dalla meta da trascurare, forse, i segnali del percorso, come se fosse una sorta di scalatore di Popper, ma al contrario. E l’intera vicenda è un avvincente gioco di contrari (provate per esempio a leggere il nome Ecnon da destra a sinistra), di passi avanti verso la conquista e passi indietro verso la più amara delusione (e non è un caso che questi contrari si annullino, riportando sempre allo stesso punto), di una leggenda che a tratti sembra senza fondamento ma che all’improvviso si rivela in tutta la sua inglobante e spaventosa verità.

Ecnon, edito da Coccole e Caccole e stampato in carta riciclata, è un racconto scritto per grandi e piccini, e dunque a più livelli di lettura: una divertente storia di fantasmi, ma anche una vicenda che testimonia il piccolo fondamento di verità che si cela dietro ogni leggenda, nonché l’imprevisto, a volte fatale e definitivo, che nasconde, spesso, la vita.