Elmet di Fiona Mozley

Ad Elmet, l’ultimo regno celtico indipendente in Inghilterra, lembo di terra sperduto nello Yorkshire abitano Daniel e Cathy, due adolescenti, fratello e sorella abbandonati dalla madre e bullizzati a scuola. I due crescono con il padre John, un pugile di strada burbero e solitario, che li porta a vivere in una casa in mezzo ai boschi che lui ha costruito con le sue mani fino a quando non giunge il signor Price, ricco proprietario terriero senza scrupoli, padrone di gran parte degli alloggi e delle zone locali. Il signor Price reclama il terreno dove John ha costruito la sua casa. John è pronto a difenderla ma come avviene spesso in ogni lotta tra chi ha e chi non ha, inevitabilmente, le tensioni degenerano in un finale inquietante.

“Elmet” (Fazi Editore, 2018) di Fiona Mozley è un ritratto duro di una famiglia povera, disperata e in conflitto con i poteri forti. La narrazione è dal punto di vista di Daniel quattordicenne che dopo la fuga misteriosa della madre prende le redini della casa, cucinando e pulendo e coltivando frutta e verdura. Grazie alla sua scrittura lirica, che ci fa respirare le atmosfere di luoghi splendidi in contrapposizione alla disperazione e alla miseria della vita dei personaggi, in pochi mesi “Elmet” è stato definito il romanzo dell’anno dalle testate più autorevoli, è stato finalista al Man Booker Prize – cosa davvero rara per un esordiente –, ha venduto più di 70.000 copie ed è già in corso di traduzione in oltre 14 paesi.
Fiona Mozley è riuscita a costruire sapientemente un romanzo che ci riporta all’Inghilterra di Robin Hood. L’abile uso del dialetto e le descrizioni vivide dei luoghi rendono l’atmosfera vera, reale. I ritratti psicologici dei personaggi principali ci immergono in una storia di classe senza tempo e senza luogo. Un microcosmo metafora della sofferenza, dell’emarginazioni, delle deviazioni minorili e soprattutto delle ingiustizie sociali.

“Elmet” è sicuramente un romanzo gotico che può essere letto come una favola, non in termini però magici, i toni, lo stile, la trama, i personaggi di fatto sono iconici e in tal senso sono assolutamente realistici. Anche se in questo romanzo tutto sembra semplicistico, non è così, la Mozely eleva tutto alla letteratura di denuncia e attraverso la sua prosa poetica ci offre una conoscenza intima e dolorosa della vita rurale che non è cambiata molto in centinaia di anni, a Elmet nello Yorkshire così come in altri luoghi del mondo.