Elogio della bicicletta
- Autore: Ivan Illich
- Categoria: Saggistica
Sono passati molti anni da quando questo saggio venne pubblicato per la prima volta sul quotidiano “Le monde”, eppure termini quali “mobilità sostenibile”, “crisi energetica” e “decrescita” sono quanto mai attuali e costituiscono problematiche vitali e scottanti, su cui si gioca il futuro del pianeta.
Prima di analizzare i temi fondanti dell’opera, occorre sgombrare il campo da un equivoco: questo saggio non è propriamente un’apologia della bicicletta, come lascerebbe intendere il titolo (a mio avviso infelice e fuorviante) scelto per l’edizione italiana. “Energie, vitesse et justice sociale” (questo il titolo originale) è un saggio che analizza puntualmente il problema della mobilità, rileggendo criticamente il mito della velocità. Illich, infatti, sostiene che la crescita della velocità produce squilibri ed ingiustizia sociale, ampliando il divario tra quelli (pochi) che possiedono mezzi, risorse ed occasioni per muoversi rapidamente e tutti gli altri. Il mondo attuale sembra così governato da due mostri: l’aberrazione capitalistica guidata dalla logica del profitto, che considera l’uomo quale fattore della produzione, e l’industria del trasporto. Entrambi, per funzionare, necessitano di quantità sempre maggiori di energia e, anziché liberare gli uomini dalla schiavitù del bisogno, li asserviscono al bisogno del prodotto nuovo e delle necessità indotte.
Ad avviso dell’autore ciò produce conseguenze disastrose: al di là del traffico, dell’inquinamento e dei pericoli, l’industria del trasporto (o meglio, del trasporto veloce) non ha affrancato l’uomo dalla penuria di tempo, ma, anzi, lo ha reso ancora più schiavo dei ritmi frenetici delle automobili e degli orari dei mezzi di trasporto pubblici. La gente passa in auto quel tempo che pensava di risparmiare, e in più paga un tributo di denaro ed energia smisurato rispetto ai chilometri percorsi ed alle esigenze realmente soddisfatte.
La soluzione, certamente utopistica ma l’unica possibile, è quella della decrescita: l’abbandono delle auto in favore delle biciclette, la sostituzione dell’energia artificiale ed inquinante con quella metabolica, la limitazione della velocità come strumento per maggiori coesione e giustizia sociale. Un passo difficile, certamente rivoluzionario, ma che si configura come necessario per liberarsi dal “monopolio radicale” dell’industria del trasporto.
Elogio della bicicletta
Amazon.it: 9,50 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Elogio della bicicletta
Lascia il tuo commento