Epidemia zombie. Tuono e Cenere di Z. A. Recht

“...Mutare lentamente, ora dopo ora. Prima arriverà la febbre. Poi il delirio, poi toccherà ai tremori. Non riuscirò più a controllarmi e alla fine darò di matto, perderò la ragione - diventerò uno di loro”.

Chi, o per meglio dire cosa sono loro? Sono ancora umani?
Sappiamo solo questo: sono tanti. Sono affamati. Sono veloci. E mangiano carne.
E a contrastarli ci sono solo il generale Sherman, con un manipolo di sopravvissuti tra soldati e civili, da un lato, e la dottoressa Anna Demilio, con una giornalista e un agente segreto disertore e altri sopravvissuti, dall’altro. Sono tutti diretti a Omaha dove l’unica speranza è un centro di ricerca tecnologicamente all’avanguardia dove potrebbe essere possibile sperimentare una cura all’ormai tristemente noto e diffuso virus Morningstar. Cura che, ipoteticamente, salverebbe tutte le vite umane, ma che pende come una spada di Damocle sulla testa della dottoressa Demilio che deve preoccuparsi non solo del virus, ma anche dell’agente dei servizi segreti Sawyer. Quest’ ultimo è convinto che la dottoressa abbia già la cura per il virus Morningstar, ed è disposto a trovarla a tutti i costi e utilizzando tutti i metodi a sua disposizione.

È questo il raccapricciante mondo che ci mostra Z. A. Recht con il suo “Epidemia zombie. Tuono e cenere” (Multiplayer.it Edizioni, 2014), secondo libro della trilogia Epidemia Zombie, e a mio parere il più bello dei tre. È un libro adrenalinico, dove il detto «Chi si ferma è perduto» è divenuto necessariamente un mantra da ripetere, ricordare e mettere in pratica come stile di vita.

Si fugge di notte dagli ormai ribattezzati Furiosi e Barcollanti, e si fugge di giorno da Sawyer e dai suoi tirapiedi. Omaha è la salvezza. Omaha è l’oasi nel deserto infestato da scorpioni e serpenti pronti a divorarti al minimo tentennamento. Omaha è la speranza per la razza umana. Ma arrivare in questa città vuol dire attraversare tutti gli Stati Uniti, e il viaggio sarà periglioso, irto di pericoli, ma anche con qualche inatteso alleato, ma soprattutto richiederà qualche tributo in vite umane.

La scrittura di Z. A. Recht è veloce e incisiva come lo sono gli avvenimenti, che si susseguono senza pausa, senza tregua, sempre tenendo il lettore col fiato sospeso. I capitoli di questo libro sono dei voli pindarici, da una luogo ad un altro degli U.S.A. e possono inizialmente destabilizzare il lettore che potrebbe non trovar collegamento tra le varie parti. Ma, man mano che si va avanti con la lettura e ci si immerge sempre più in questo bel post - apocalittico, si acquisisce una veduta più ampia senza mai trascurare il piccolo ma prezioso dettaglio, fino a far convergere tutto in un finale inatteso e sospeso che ci apre le porte al terzo libro di questa bella trilogia.