Episodi incendiari assortiti di David Means

Con questa raccolta di racconti David Means ci sbatte in faccia la drammaticità, che si confonde spesso con la tragicità, della vita. Storie quotidiane di gente normale che vive piccole e grandi passioni, che si scontra con piccoli e grandi traumi. Subito paragonato a Carver, con questo libro l’autore è stato vincitore del Los Angeles Times Book Award.

Racconti di un’umanità, drammaticità e semplicità disarmanti. Racconti che abbracciano un’infinità di sentimenti fino a toccare le più intime corde del proprio io. La perdita della moglie e i rovesci finanziari possono portare in confusione un uomo che si potrebbe ritrovare per caso davanti alla sua fine, sempre che si tratti di fatalità o della benevola o malevola, a seconda di come la si guardi, volontà di un qualche Dio. O l’assurda perdita di una figlia a causa della speculazione edilizia. I turbamenti dovuti al senso di colpa anche solo per una parola di amore mai data e che avrebbe potuto salvare una vita. Una vita fatta in fin dei conti di piccoli gesti che si fissano nella memoria di un padre a cui resta solo la perfezione di queste istantanee.

Drammi privati e personali, quindi, conseguenze di un destino infausto o dell’arroganza degli uomini che pensano di essere superiori a tutto e in virtù di questo non si fermano dinanzi a niente. Drammi interiori dovuti al poco coraggio di comportarsi diversamente da quello che il gruppo o la società richiede o semplicemente dovuti alla consapevolezza di non aver mai capito appieno quello che era realmente importante per sé stessi. Piccoli e grandi drammi che diventano piccole e grandi passioni, che divampano dentro e bruciano proprio come quegli incendi che sono il soggetto del racconto che dà il titolo all’intera raccolta. Passioni la cui fine potrebbe determinare la fine stessa del senso della vita.

Lucido e distaccato, Means abbraccia tutta un’umanità con qualche preferenza per quelli meno fortunati, ma comunque con uno sguardo su tutti, perché nessuno è immune al dramma. Uno sguardo che si può catalogare come un po’ dark e un modo di raccontare che se da un lato fa apparire lo scrittore super partes lasciando al lettore il compito di farsi un’idea della situazione, di prendere una posizione, se mai volesse farlo, dall’altro questo suo modo di scrivere sembra, a tratti, quasi frammentato senza nulla togliere alla continuità della narrazione, sembrando così rispecchiare la vita nella sua essenza di qualcosa che non scorre mai come si vorrebbe, ma che presenta invece degli intoppi.