Eredi Piedivico e famiglia
- Autore: Andrea Vitali
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2024
La straripante produzione di Andrea Vitali, che dopo aver svolto per anni la professione di medico e scrittore, ha deciso, dal 2008, di dedicarsi completamente alla scrittura, comprende anche alcune storie familiari ambientate nel passato, lungo il succedersi di almeno due generazioni.
Dopo Sono mancato all’affetto dei miei cari – fra i più recenti –, Eredi Piedivico e famiglia (Einaudi, 2024) rappresenta l’ennesima prova delle capacità narrative dell’autore nato a Bellano.
Nonostante i pacati inviti del padre notaio a proseguire nell’attività di famiglia, Oreste Piedivico, classe 1901, manifesta fin da giovane una forte e indiscutibile passione per gli animali. Compiuti gli studi universitari a Parma e laureatosi a venticinque anni, comincia lavorare come veterinario a Manerbio e nelle campagne limitrofe.
Pur non essendo dotato di un ambulatorio vero e proprio, ritenuto inutile visto che quando i suoi clienti – cavalli, vacche, vitelli e buoi – sono malati, vanno visitati a casa loro, la sua fama diventa più che solida, soprattutto dopo la storia, rimbalzata di cascina in cascina, dell’assistenza al parto della moglie di un allevatore mentre aspettava di far nascere un vitello.
All’inizio della professione, il dottor Piedivico gira sul calesse o a cavalcioni di una delle rare motociclette in circolazione, ma seduto alle spalle del proprietario; almeno fino a quando, all’età di ventisette anni, riesce ad acquistarne una di terza mano tutta sua.
Durante il periodo del regime fascista cerca di confondersi nella massa, tenendosi alla larga dalla politica. L’esperienza con il sesso femminile è limitata a qualche avventura, con una lattaia e con una cugina, in cui ha messo più la veemenza della gioventù che la grazia del sentimento.
È durante l’intervento di castrazione di un cavallo presso la cascina Pozzosecco di Erio Anzibene in quel di Verolanuova che, tra inequivocabili segnali, comincia la fine del celibato del dottor Piedivico.
Quando, cioè, la primavera assume i tratti dell’unica figlia dell’allevatore, Lidovina Anzibene. ll matrimonio non scalfisce più di tanto la vita professionale del veterinario, semmai arricchisce e completa quella privata. Per la moglie, invece, l’impatto è diverso, proiettata com’è in una dimensione del tutto nuova rispetto alle prospettive in cascina. Quando vi fa ritorno, mentre il marito e il padre chiacchierano di vacche e cavalli, la donna siede in salotto, su quella stessa poltrona dove, tempo prima, si è deciso il suo futuro e ripensa a quella sera.
Spesso le torna in mente anche l’Ottaviano, verso cui aveva avuto “una simpatia”: quando la ragazza, davanti a un bivio, aveva scelto la strada che portava direttamente a Manerbio e a un futuro da signora, era stato il padre a parlare al giovanotto, la cui risposta aveva lasciato l’Anzibene senza parole:
“Dite a vostra figlia che comunque le resterò sempre fedele”.
Oreste e Lidovina usciranno indenni da una guerra, ma non da una gravidanza portata a termine con difficoltà e, soprattutto, dalla presenza di un pioppo sulla strada percorsa dal veterinario per controllare un vitello affetto da gastroenterite.
Nel corso degli anni, nell’esistenza dei personaggi – i due eredi, le mogli, i genitori e la Versalia, magistralmente tratteggiata – sopraggiungeranno molti cambiamenti, ma l’affetto rimarrà inalterato.
Vitali indugia amorevolmente sull’ambiente provinciale e di campagna che fa da sfondo a rapporti familiari, valori semplici e orizzonti a volte ristretti: su tutto prevale, oltre al sapore del tempo e alla concretezza del mondo passato, un divertito atteggiamento ironico che, privo di qualsiasi intento moralista, dà luogo a una rappresentazione intima, ricca di umori e sensazioni.
La terra, le radici, l’aspirazione all’emancipazione, l’importanza dei silenzi, il linguaggio dei corpi, degli oggetti e dei paesaggi caratterizzano i diversi percorsi intrapresi dai protagonisti, solo sfiorati dalla grande Storia, e permettono di esplorare, con una leggerezza che non preclude profondità di pensiero, legami primordiali e indissolubili, che attenuano asperità, differenze e contrasti.
Eredi Piedivico e famiglia non è solo un romanzo su una famiglia “allargata”, ma anche una riflessione sulla natura delle relazioni umane e sulle scelte che plasmano la nostra vita, con un lieto fine che rende questa rilassante lettura un vero e proprio balsamo.
Eredi Piedivico e famiglia
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