Eroi dell’amore. Storie di coppie, seduzioni e follie
- Autore: Massimo Fusillo
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: il Mulino
- Anno di pubblicazione: 2021
L’eroismo si addice agli innamorati? È a quelli, all’amore e al volersi e volere bene, che ha voluto rivolgersi Massimo Fusillo, dopo le quattro ricerche sugli eroi in guerra e quelli della libertà, della politica e dello sport, nella serie Eroi della collana di tascabili Intersezioni, diretta da Carlo Galli. È nato così il volumetto della casa editrice il Mulino, Eroi dell’amore. Storie di coppie, seduzioni e follie (2021, 160 pagine).
Lo stesso autore, che insegna letterature comparate nel Dipartimento di Scienze umane dell’Università dell’Aquila, si dichiara sorpreso dell’attenzione a una sfera tanto privata, apparentemente lontana dagli atti di eccezionale coraggio e abnegazione, posti in essere da individui che si impongono all’ammirazione di tutti. Tali sono l’eroismo e gli eroi, secondo i dizionari.
L’eroismo, aggiunge, è legato strettamente alla sfera pubblica, alle imprese
militari, alle grandi scoperte scientifiche, ai valori identitari in cui una comunità si riconosce. Invece l’amore è un’esperienza privata, associata all’emotività e che assume in qualche caso connotati di passione antisociale e demolitiva.
Certo, esistono svariate declinazioni dell’amore, derivanti o condizionate dai costumi, dalle culture, dalle soggettività, dal potere e dalla politica. Nella moltitudine si possono individuare però delle costanti, secondo le epoche. L’amore romantico e fedele ha prevalso, ma si pensi ai movimenti che negli anni Settanta hanno lottato per la liberazione sessuale, aprendo alla coppia aperta e più di recente al poliamore. Per non dimenticare le pene dell’amore non corrisposto o ricambiato debolmente, che degenera spesso nel suicidio e nell’autodistruzione.
La coppia che sfida il mondo è la prima delle tre sezioni della ricerca. L’esempio più alto di coppia ribelle, per quanto tenera, arriva dagli innamorati per eccellenza della cultura e dell’immaginario collettivo, Romeo e Giulietta, lei appena quattordicenne.
“Romeo, Romeo, perché sei tu Romeo? Rinnega tuo padre e rifiuta il tuo stesso nome. Se non lo vuoi fare, giurami soltanto che mi ami ed io smetterò di essere una Capuleti”.
Sconfessano i contrasti che da generazioni dividono le due famiglie. La giovanissima respinge il matrimonio combinato dai genitori con il conte Paride, affronta il padre e subisce parole durissime. Quella dei due ragazzi veronesi divampa come una passione inattaccabile, che annienta le loro stesse vite: amore-separazione-morte sono un percorso solo.
“Allora balcone, fa entrare il giorno e uscire la vita”.
Amore e morte ricorrono spesso tra le coppie celebri del dramma internazionale, tanto nella tragedia che sulle scene scena musicali. Fusillo ricorda Violetta e Rodolfo della Traviata di Verdi, Tristano e Isotta. Si potrebbero aggiungere altri, anche il sentimento feroce (e tradito) di Medea.
Sempre tra i due contro il mondo, in un suggestivo capitolo trovano cittadinanza Diabolik ed Eva Kant. Indivisibili nei fumetti delle sorelle Angela Giussani dalla terza avventura del criminale mascherato nel 1963, sono diventati la tipica coppia di antagonisti della società padronale, prima ancora che ladri e criminali.
La seconda sezione della ricerca guarda alla seduzione come sovversione e la seduzione è una delle strategie del desiderio, gli esempi sono Don Giovanni e la carnale Carmen, eroina della libertà sessuale.
Ultimo percorso: la follia autodistruttiva. Protagoniste soprattutto Fedra, l’eros come malattia indicibile e Madama Butterfly, altra adolescente dalla fragile immortalità.
Nell’opera di Giacomo Puccini, che differenza di statura eroica tra quel farfallone di Pinkerton e la ragazzina devota e innamorata. Cho Cho San è appena quindicenne, crede nel matrimonio, che invece per l’americano non ha valore, è un puro passatempo. Quando dopo tre anni di attesa Butterfly scopre la verità, compie in scena il suicidio rituale (“con onor muore chi non può serbar vita con onore”) tipico della cultura samurai.
Nel primo atto del melodramma pucciniano si distinguono anche musicalmente la leggerezza dell’ufficiale, preso dalle pulsioni erotiche, in contrasto alla candida devozione della giovanissima partner. Nel secondo, in cui Pinkerton è totalmente assente dalla scena, lei dimostra di credere fino in fondo al matrimonio fittizio, rifiuta proposte di nozze, che pure la farebbero uscire da una povertà sempre più insostenibile. È un eros totalizzante, che non accetta altre logiche. Nel terzo atto l’uomo, sposato con un’americana e tornato per prendere il figlio, sparisce presto, sottraendosi anche all’incontro con una disperata Butterfly. La diciottenne riscatta se stessa e se vogliamo punisce tutti, nel sublime finale, che tanto scandalizzò gli spettatori della prima milanese, nel 1904, di una delle dieci opere più rappresentate nel mondo.
Eroi dell'amore. Storie di coppie, seduzioni e follie
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