Esiste l’aldilà
- Autore: Lino Sardos Albertini
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2017
Esiste l’aldilà - un’eccezionale testimonianza rigorosamente documentata" è un saggio scritto dall’avvocato triestino cassazionista Lino Sardos Albertini (Reverdito Editore, pp. 191, 2017) con prefazione di due grandi nomi nel loro campo, il padre cattolico Pasquale Magni e la studiosa giornalista e scrittrice Paola Giovetti, esperta in parapsicologia e misticismo. Il libro è stato tradotto in 15 lingue, ha avuto 30 ristampe e ha venduto oltre un milione di copie nel mondo.
L’avvocato racconta, con dovizia di testimonianze, voci dell’al di qua e dell’aldilà, ossia la voce del figlio Andrea, deceduto in circostanze misteriose, tramite la scrittura automatica di una medium.
Andrea Sardos Albertini, figlio venticinquenne di Lino, laureando in giurisprudenza, creatura retta, con assoluto senso morale, che già a cinque anni era stato miracolato, guarito dalla sordità a un orecchio con l’acqua di Lourdes (era l’evento avverso lasciato irrimediabilmente da una malattia infettiva, nervo acustico bruciato), nel giugno 1981, durante un viaggio-vacanza a Torino, sparisce senza lasciare tracce di sé. La disperazione dei genitori è totale.
Lino, fervente cattolico praticante, è restio a ricorrere all’aiuto del paranormale, data la posizione molto rigida e spesso negativa e assenteista del dogma cattolico al riguardo. Ma quando le ricerche della polizia si arenano per mancanza di indizi, e convintosi che la religione ammette tali contatti, si rivolge alla signora Anita, medium di comprovata fiducia. La signora, nelle sue sedute, procede con la mano sinistra, lei destrimane, tenuta aperta verticalmente, con un pennarello poggiato sul palmo che sta su da solo e scrive in senso verticale. Per leggere il messaggio è necessario girare il foglio e leggerlo orizzontalmente.
Da queste comunicazioni è da escludere l’intervento razionale come pure l’attivazione dell’inconscio della medium e dei presenti alle sedute. È effettivamente Andrea che parla, fornisce ragguagli precisi sulla sua morte, avvenuta per mano di assassini e ladri, ingolositi dal denaro che il giovane aggredito portava con sé in contanti. La vittima poi venne chiusa in un sacco e gettata nel Po, in zona medievale presso il Valentino, sotto un albero indicato dal trapassato.
Non fu possibile recuperare il corpo, ormai impigliato in nodose radici, prigioniero della melma densa, nonostante agenti sub assunti privatamente si fossero immersi, ma non vedevano nel buio melmoso. La zona fu fotografata con macchine a infrarossi e il corpo fu visto. Né fu possibile prosciugare il luogo circoscritto a causa delle forti piogge e dell’acqua alta del fiume.
Meglio così, conclude lo scrittore:
[…] Avevo inizialmente ritenuto che il recupero del corpo di mio figlio avrebbe costituito la circostanza centrale atta a fornire ai viventi quella prova di esistenza dell’aldilà; quando il recupero si è dimostrato fallito è subentrata in me una forte delusione ma, a ben riflettere, devo riconoscere che se avessimo potuto recuperare il suo corpo, quella che mio figlio ci indica come la sua missione sarebbe completamente venuta a mancare.
La missione di Andrea, voce del Logos, di Cristo consunstanziale al Padre, è quella angelica di essere emissario della “Luce Infinita” (nome che il ragazzo dà a Dio) che i trapassati incontrano dopo aver attraversato un tunnel, spirato l’ultimo respiro.
Il tunnel non è attraversato da tutti subito e istantaneamente, l’attesa è diversa per ciascuno. La luce è vista in lontananza, altamente desiderata. Nel descrivere il trapasso Andrea conferma le comunicazioni ricevute in innumerevoli casi e raccolte da Moody nel suo “La vita oltre la vita”.
Così si esprime il contattato:
Il divulgare questa meravigliosa notizia è senz’altro utile, ma in modo divino affinché tutti gli scettici si ricredano e possano capire.
Per “divino” egli intende senza scadere nella pubblicità.
Altro compito del ragazzo “puro” è quello di aver perdonato i suoi carnefici, tanto da opporsi a fornire ragguagli su di loro; ne impedisce la cattura, afferma di non voler dar corso alla giustizia umana al loro riguardo.
È un libro di imprescindibile lettura per quanti meditano sul fine vita e i destini ultimi dell’umanità. Per quanti vogliono penetrare il sublime messaggio d’amore del Risorto. Per chi vuole comprendere seriamente se l’aldilà esista.
Le parole chiare e incisive di Andrea, e lo scopo ultimo del libro, sono:
Bisogna far sapere al mondo intero che esiste un al di là perché solo con questa convinzione l’umanità si ricrederebbe e vivrebbe in pace, in onore della Luce Infinita.
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