Essere Leader al tempo di Dio
- Autore: Romano Toppan
- Genere: Politica ed economia
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2015
“Nella Bibbia, già tutto su management e parità di genere”
Come lo immaginate un manager? Abiti firmati, giacca e cravatta, camicie confezionate a mano. Tutto molto scontato. Che ne dite, perciò, di un responsabile aziendale irsuto e del tutto privo di indumenti, ad eccezione di una gran foglia provvidenziale, probabilmente di fico (nell’Eden ce n’era di tutte le specie vegetali). Sorpresi? Incuriositi? State allora a sentire il veneto Romano Toppan, anzi, a leggere il suo libro acuto e intelligente, “Essere Leader al tempo di Dio” (Mazzanti Libri, 2015 - 278 pagine 18 euro) sulla leadership della creazione e dintorni.
Un dirigente fallimentare questo signor Adam, visto che il parco divertimenti “Il Paradiso Terrestre” ha dovuto chiudere presto e non si può dire che l’improvvido abbia fatto gran che per contrastare il tracollo. Al contrario, ci ha messo del suo. Ricordate? La compagna… il serpente… la mela. Un disastro quell’uomo - scelta obbligata, dopotutto, non ce n’erano altri! - ma pur sempre un manager, creato a immagine e somiglianza del creatore, a sua volta mega-imprenditore-galattico: Dio. Il vero primo manager. Ha fatto tutto lui. E il settimo giorno si è riposato. Stress da superlavoro, di già?
Adamo, il manager nudo è il primo capitolo di un saggio articolato nel quale Toppan riflette sulle dinamiche di vertice migliaia e più di secoli fa. L’autore, a sua volta, è un esperto in management. Un super addetto ai lavori e tanto altro. Nato a Treviso, nel 1946, docente universitario, si presenta così sul suo sito www.romanotoppan.com:
“sono sposato con la dott.ssa Lucia Russo e ho due figli, Andrea, ingegnere e Luisa, marketing manager. Ho compiuto gli studi di liceo classico, di filosofia, teologia e psicologia, con un Master in economia del turismo. Ho beneficiato di due borse di studio nel Regno Unito (1976) e in Germania (1986). Nel 1994, ho studiato i sistemi di qualità applicati al turismo presso il CERT di Dublino”
E si potrebbe continuare con titoli, incarichi docenze.
Il soggetto giusto per il tema giusto, dunque:
“i modelli essenziali del management e le fonti dell’etica nell’esercizio del potere e della leadership” (oddio!)
che tratta con humour nel volume, forte dell’esperienza d’insegnamento nei corsi di laurea a Verona e nei Master per dirigenti pubblici e privati.
Quello su cui si sofferma in termini ipermoderni, con tanto di ampio glossario di termini anglosassoni in appendice, era già tutto scritto nella Bibbia. Fin dalle prime pagine del libro della Genesi, in particolare, Dio si rivela chiaramente un creativo, fa notare Toppan. È tutto uno scoppiettare di trovate, a cominciare dalla creazione della luce prima ancora dell’universo-mondo, con il big bang, il bosone di Higgs e simili usati come strumenti da un artigiano capace, un architetto con una visione lungimirante e un ingegnere polivalente, specializzato in idraulica quanto in energie alternative (vento, sole, onde, maree…). Ed oltre ad essere specializzato in tutte le discipline scientifiche e tecnologiche, anche grande luminare della medicina, primo ostetrico della storia e senza fecondazione eterologa, ma con una tecnica mai più adottata: un soffio.
Protomedico, non c’è che dire, come un altro dei personaggi del Vecchio Testamento, Noè, è stato un proto ecologista. La sua capacità di leadership viene verificata nel libro, come quella degli Adam boys Caino e Abele, di Abramo e di Mosè. Noè, quindi, primo militante ambientalista della storia dell’uomo. Un carpentiere modesto ma visionario, capace di salvare tutti, ma proprio tutti gli animali della Terra dall’estinzione cui sembravano avviati dall’ira dell’amministratore delegato.
Tutti uomini? Ma no! Particolarissimo il ruolo che ebbe oltre tremila anni fa una donna, Deborah, antenata di frau Merkel e di fatto prima cancelliera di Stato della storia. Un capitolo esemplare, visto che oggi una piena parità tra i generi è ancora tutta da conquistare nelle cariche elettive e nelle carriere pubbliche e private.
Chi era Deborah? È stata uno dei dodici giudici che governavano le altrettante tribù di Israele, dopo l’Esodo e prima della monarchia. Occupavano ognuna una porzione del territorio in Palestina, una specie di cantone sul modello della Svizzera attuale, fa presente l’autore. Ed eleggevano un governatore, con funzioni totali, di guida, di governo, di giustizia e così via. Bene, uno dei dodici eletti, tre millenni orsono, è stata una donna, considerata quindi la migliore della tribù, la più capace, una leader riconosciuta. La prima manager dell’umanità, tre millenni e più fa. Uno schiaffo agli ominicchi di oggi che ancora si oppongono cocciutamente all’uguaglianza uomo donna.
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